
GASPORT (S. BOLDRINI) - «Ho un sogno», urlò Martin Luther King il 28 agosto 1963 a Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili. Il sogno è uno dei motori della vita e nello sport ti aiuta ad esplorare terre misteriose: un mondiale, una presenza in Nazionale, un debutto. Nella Roma ci sono diversi calciatori che, oggi, possono dire, anzi, urlare «ho un sogno». Il portabandiera è Simone Perrotta, uno dei grandi vecchi della squadra di Ranieri. Il suo sogno è partecipare al mondiale ..
I numeri di Simone Anche allora, Perrotta entrò nella lista di Lippi allultimo giro di pista. La campana suonò per lui, che sembrava ormai fuori, ad un mese dal torneo tedesco. La Roma spallettiana gli diede una mano: in pochi mesi, Perrotta si riciclò da centrocampista diligente a trequartista dassalto, abile ad inserirsi negli spazi creati da un altro grande vecchio della Roma, Totti. Perrotta adesso viaggia verso i 33 anni, la sua vita è stata arricchita dalla nascita di un altro figlio e il mondiale sudafricano sarebbe lultima perla di una bella carriera. Perrotta è uno dai numeri importanti. Nella Roma, ha giocato 233 gare (172 in campionato, 25 in Coppa Italia, 36 nelle coppe europee). Ha segnato 41 gol: 30 in campionato, 7 in Coppa Italia, 4 in Europa. In Nazionale, è ad un passo da quota 50: 48 gare e 2 reti. Il mondiale sudafricano sarebbe loccasione giusta per fare cifra tonda. Perrotta, che alla sua Calabria ha rubato determinazione e carattere, ci spera nel mondiale, eccome. Ha preso nota delle recenti dichiarazioni di Marcello Lippi («ci sono sei-sette posti disponibili») e si è fatto un programmino personale. Vivrà questa lunga vigilia del mondiale a cento allora, pregando ogni giorno che la salute lo assista: solo un infortunio potrebbe rovinagli la corsa. Ci proverà fino allultimo e se dovesse andar male, non si butterà nel Tevere.
Motta In questa Roma rilanciata da Ranieri dopo il tramonto spallettiano, altri giocatori hanno un sogno. Cè Motta, ad esempio, che nel giro di un mese ha ribaltato il suo destino. Aveva un piede nel Manchester City, dove avrebbe trovato un club ambizioso e una montagna di soldi: alla fine è restato e Ranieri, uomo onesto, ha tenuto conto del suo stato di forma e lo ha rilanciato. Motta è di nuovo il proprietario della fascia destra. Un anno fa, la Nazionale sembrava imminente, per lui. È stata sfiorata, allontanata, perduta. Ora, nuovo giro di giostra. Anche Motta, forse, ha un sogno.