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IL CORRIERE DELLA SERA (L. VALDISERRI) - Se Claudio Ranieri portasse la Roma ai Giochi di Vancouver le farebbe vincere una medaglia in discesa libera. Cè il tocco del re Mida de noantri nellincedere impetuoso della squadra giallorossa, al 17° risultato utile consecutivo tra campionato e Coppe, capace di issarsi al secondo posto con il Milan. Farlo nella giornata in cui mancavano Totti, Toni e Vucinic Ménez ormai è un corpo estraneo è un merito in più. Farlo nella giornata in cui Milan, Napoli e Fiorentina hanno pareggiato è un jolly prezioso da giocare nella volata Champions. ..
La vittoria è arrivata a 2 dalla fine, dopo un eurogol di Riise e il pareggio di Vergassola nel primo tempo. I protagonisti sono stati davvero imprevedibili: cross di Adrian Pit, romeno che aveva debuttato in serie A nel tracollo casalingo contro il Livorno (25 ottobre 2009), giocando 26 e da lì in poi nulla; colpo di tacco di Stefano Okaka Chuka, che oggi andrà in prestito al Fulham, e che in 26 presenze in serie A aveva segnato una sola altra rete. Sempre al Siena, il 17 settembre 2006, da minorenne. Al gol di ieri lOlimpico è esploso e speriamo anche che qualcuno si sia vergognato: il 1 ottobre 2009, dopo un gol in Europa League contro il Cska Sofia, Okaka si era preso addirittura qualche buu. Un episodio odioso, a cui Okaka non aveva dato risalto. Ieri ha messo un mattoncino nella storia di questo campionato e, forse, anche della sua carriera.
Il risultato è giusto perché la Roma ha avuto molte più occasioni e perché Gianluca Curci ha fatto la classica partita da ex. Ha parato tutto il parabile e, per batterlo, Riise e Okaka sono dovuti ricorrere a due prodezze. Il Siena, però, allo stesso modo, avrebbe meritato il pareggio perché, come già a San Siro con lInter, ha mostrato un gioco da zona Uefa, non da probabile retrocessione. La buona sorte della Roma è stata figlia della sua applicazione sul campo.
La sintesi di Claudio Ranieri, in questo senso, è stata perfetta: «La mia squadra ha comprato il biglietto della lotteria? Sì, ma se non lo compri, non vinci mai. Bisogna crederci sempre. Io posso aiutare un giocatore a tirare fuori il 5% di voglia di vincere, non posso dargli di più. Certe cose o le hai dentro o non ce lhai».
Non è una Roma infallibile, ma ha un carattere che in Italia, forse, ha solo lInter di Mourinho, che, però, può pescare in un serbatoio infinitamente più capiente. Se mancassero Etoo, Milito e Sneijder, lo Special One potrebbe comunque far giocare un attacco con Pandev e Balotelli.