New Vucinic: Punta? Non più. Da SuperMarco a SuperMirko

07/02/2010 alle 09:03.

GASPORT (A. CATAPANO) - Mirko, lascia a casa lo smoking. Non vale la pena, solo la spesa per la tintoria... guarda, stasera il pigiama basta e avanza. Al limite, mettici sopra una bella tuta. Che se si macchia, la infili in lavatrice a 40˚ e va via tutto. E poi, per quello che devi fare — il lavoro sporco, no? —, pure se resta l’alone non fa niente...

Centrocampista L’abito non fa il monaco. Verissimo. Chiariamolo, una volta per tutte: Mirko Vucinic non è più un attaccante. Il numero nove che porta sulle spalle è un equivoco e un’ingiustizia: i tifosi lo scambiano per un centravanti e si aspettano triplette. Anche al fantacalcio, sarebbe più giusto arretrarlo tra i centrocampisti, darebbe qualità al reparto e libererebbe un posto in attacco. Spalletti era quel che era, ma lui con Vucinic aveva capito tutto: dove metterlo, cosa chiedergli, come spremerlo. Talmente convinto della sua scelta che la difese pure contro Savicevic, litigandoci. «Mirko è un attaccante, l’allenatore dovrebbe metterlo nelle condizioni di segnare», disse il montenegrino. «Vucinic gioca largo a sinistra, perché lì secondo me rende di più. E poi l’allenatore sono io», così Spalletti chiuse ogni discussione. Citando, successivamente, anche l’esempio di Rooney. «Se pure lui fa avanti e indietro, perché non possono farlo i miei?».

Terzino Mai si sarebbe pensato di provare nostalgia di quei tempi. Ieri, vigilia di , Ranieri è andato oltre, arretrandolo fin quasi l’area romanista. «Non mi dispiacerebbe se Vucinic riuscisse a calarsi sempre di più nei panni di esterno sinistro, alla Delvecchio». E chiaramente si riferiva al Delvecchio che Capello trasformò in terzino, rendendolo per la squadra preziosissimo (proprio come Ranieri considera Mirko: «Sa fare anche assist»), mamortificandone le doti realizzative. Supermirko Pressoché inesistenti, sostengono i tifosi. Mentono sapendo di mentire. A parte che con Zeman a Lecce ne fece 19 in un campionato (uno in più del Delvecchio 1998-99, tiè), con la Roma qualche gol lo ha fatto (alcuni belli e importanti, oltretutto): 14 due anni fa (9 in campionato), 17 lo scorso anno (11 in A). Perfettamente in linea con il dato di questa stagione, in cui ha già segnato sette volte. D’accordo, solo tre in campionato, ma lui nei gironi di ritorno, pur giocando terzino, segna quasi quanto un attaccante: dei 22 gol realizzati negli ultimi tre campionati, 14 sono arrivati dopo il giro di boa. Insomma, noi ci crediamo. Poi, se portasse il 24, anche gli altri forse lo apprezzerebbero.