Montali: Tifo caldo? Li ho già battuti

18/02/2010 alle 09:45.

IL ROMANISTA (T. RICCARDI) - "Personalità", diceva Angelo Infanti, alias Manuel Fantoni, in "Borotalco", raccontando a Carlo Verdone, alias Sergio Benvenuti, una delle sue conquiste amorose in giro per il mondo. «Personalità», sembra la parola ideale da accostare a Gian Paolo Montali, il nuovo dirigente della Roma (a proposito, finalmente il suo nome è stato inserito nel sito ufficiale...). Quando parla, staresti lì ad ascoltarlo per ore. E’ un uomo di sport, ma è anche di grande cultura. L’altra sera, durante la presentazione del libro di Tonino Cagnucci, "Il mare di Roma", ha citato il "Macbeth" di Shakespeare.

raccontando a Carlo Verdone, alias Sergio Benvenuti, una delle sue conquiste amorose in giro per il mondo. «Personalità», sembra la parola ideale da accostare a Gian Paolo Montali, il nuovo dirigente della Roma (a proposito, finalmente il suo nome è stato inserito nel sito ufficiale...). Quando parla, staresti lì ad ascoltarlo per ore. E’ un uomo di sport, ma è anche di grande cultura. L’altra sera, durante la presentazione del libro di Tonino Cagnucci, "Il mare di Roma", ha citato il "Macbeth" di Shakespeare.

Ieri mattina, di buon orario, ha parlato sull’aereo ai cronisti della sfida di stasera contro il Panathinaikos, raccontando l’ambiente che attenderà la squadra. «Ad Atene ho lasciato dei bei ricordi - le sue parole -, ma non ai tifosi del Panathinaikos. Mi ricordo che con l’Olympiacos andammo a vincere dopo oltre sei anni in casa loro. Forse avranno di me un cattivo ricordo... Comunque, posso garantirvi che la Roma troverà un clima caldissimo allo stadio. I loro tifosi sono passionali quasi quanto i nostri».

 

Da quelle parti, insomma, Montali, è visto come un avversario. E’ stato allenatore dell’Olympiacos pallavolo (nel ’96-’97), vincendo un campionato che ad Atene ricordano ancora con nostalgia. Ovunque è andato, ha vinto. A Torino non gli è riuscito, ma solo perché non gli hanno dato quello spazio che meritava in società. Evidentemente, era meglio ricicciare Bettega dal dimenticatoio. Vuole farsi ricordare anche a Roma. Lo ha ribadito a chiare note. A cominciare da quest’anno. L’Inter si può raggiungere, anche se è superiore: «Dobbiamo provarci fino in fondo a vincere il campionato - ha dichiarato durante l’incontro alla libreria Koob di due giorni fa -. Quest’anno si è creata una chimica particolare, che il prossimo campionato non ci sarà o, almeno, sarà diversa con giocatori diversi e una squadra diversa. Siamo partiti dalle contestazioni dei nostri sostenitori, dalle bombe carta a Trigoria e siamo arrivati a venti risultati utili consecutivi. Bisogna pensare in grande, sempre. Solo se si pensa in grande, si può sperare di raggiungere un obiettivo». Personalità.