
CORSPORT (R.MAIDA) - Lhanno chiamato per i detta gli. Gian Paolo Montali ha pensato be ne di non trascurare nulla. Da quando cè lui, la Roma in campionato ha per so solo a Udine. Era la prima volta, non cera nemmeno il tempo di siste mare lufficio. Poi, 12 vittorie e 3 pa reggi.
Anche merito di uno spirito di gruppo che Montali ha contribuito a cementare. A Trigoria cera un muro divisorio negli spogliatoi, una specie di ghetto per i calciatori accessori, quelli che non giocano mai.
Il nuovo dirigente ha chiamato subito gli operai per eliminare le discriminazioni architettoniche: "E vero. Quel muro cera. Labbiamo buttato giù in due ore. Non so se sia una delle chiavi dei nostri successi. Però lepisodio è reale" . E per uno abituato ad abbattere i muri dei giganti del volley, è stata quasi una barzelletta.
Piedi per terra. Perché
"Siamo molto contenti. Il nostro campionato è al di sopra delle aspettative. Stiamo lavorando bene. I tifosi possono tornare a sognare, è bello e giusto che sia così, ma noi rimaniamo con i piedi per terra" .
Nemmeno un languorino da rimonta? Cinque punti dallInter non sono un distacco impossibile a tredici giornate dalla fine:
"Noi dobbiamo solo lavorare, lavorare, lavorare. Serve impegno, voglia di migliorarsi sempre. E inutile pensare ad altro. Il campionato è ancora molto lungo". Sulla partita con il Catania dice: "E una vittoria molto importante perché è venuta in un momento delicato. Non tanto riferito alla sconfitta di Atene, che nellarco di una stagione ci può stare, ma alle molte assenze. Sono mancati allultimo momento Mexes e Pizarro ma la squadra ha risposto in modo molto professionale. Come sempre del resto".