Milano, Torino, Firenze, la Roma non ha più tabù

11/02/2010 alle 11:06.

IL ROMANISTA (F. BOVAIO) - Per chi ha vissuto ormai tanta Roma da quando è nato ad oggi, la vittoria di Firenze ha subito assunto un significato speciale. Su quel campo, infatti, la squadra giallorossa ha sempre più perso o pareggiato che vinto. E in quanto a soddisfazioni, beh, se ne è tolte proprio poche.

Ecco perché la partita di domenica sera ci ha stimolato la riflessione sulle partite scaccia-tabù della storia giallorossa e ci ha fatto scoprire che per la Roma del nuovo secolo proprio la parola “tabù” non ha più motivo di esistere. Dal 2000 ad oggi, infatti, per lei non ci sono stati più i campi proibiti, situazioni impossibili e praticamente non ribaltabili, sconfitte sicure dopo essere passati in svantaggio o finali di gara senza alcuna speranza di rimonta o, addirittura, di successo. I meriti di questa totale inversione di tendenza, ovviamente, vanno divisi tra i giocatori, comunque principali protagonisti di queste belle avventure che stiamo per raccontarvi, e soprattutto gli allenatori. Gente come Capello, Spalletti e Ranieri, infatti, ha inculcato nei ragazzi quella “mentalità vincente” che non tutti i mister del passato (eccezion fatta per Liedholm e qualcun altro, ovviamente) erano stati capaci di trasferire ai romanisti in campo.



E’ grazie ad essa, ad esempio, che la Roma col tricolore sul petto della stagione 2001-02 andò a vincere 2-0 in casa della dopo una decina d’anni con una gran gol su punizione di Batistuta e la replica di Assunçao nel finale, per di più in dieci contro undici. Ed è sempre grazie a quella stessa mentalità se la squadra esaltante di Spalletti ha trasformato S.Siro nel campo di casa, sia contro l’Inter sia contro il Milan. Fino all’arrivo del toscano, infatti, la trasferta a Milano era quanto di più ostico potesse capitare ai giallorossi, che da quello stadio non uscivano mai vittoriosi. Basti ricordare che dopo il successo per 2-0 a tavolino del 13-12-1987 per il petardo che colpì Tancredi, sul campo del Milan la Roma non vinse più per ben diciannove anni, ovvero fino al 2-1 con doppietta di dell’11-11-2006.




Oppure che, dopo la vittoria per 1-0 in casa dell’Inter dell’11-9-1994 con autogol dell’ex Festa, non passò più tra le mura dei nerazzurri per undici anni, fino al 2-3 del campionato 2005-06, il primo con Spalletti in panchina. Da quel momento, con il toscano, la Roma ha conquistato quindici punti su diciotto nelle sei gare di campionato giocate a S.Siro, frutto delle due vittorie con l’Inter (il suddetto 2-3 nel 2005-06 e l’1-3 nel 2006-07) e delle tre consecutive col Milan nel 2006-07 (il succitato 1-2 con doppietta di ), nel 2007-08 (0-1 con gol di Vucinic) e nel 2008-09 (2-3 con punizione di Riise, gol di Menez e altra punizione ). Gli unici tre punti persi, dunque, furono quelli dell’ultima giornata del torneo 2005-06 determinati dalla sconfitta per 2-1 con i rossoneri. Una battuta d’arresto che, tra l’altro, fu ininfluente per la classifica. Senza contare, ovviamente, le vittorie nelle finali di Coppa Italia e Supercoppa di Lega contro l’Inter che colorarono il cielo di S.Siro con tanti, splendidi, coriandoli giallorossi.




Con Ranieri, che ha comunque pareggiato 1-1 in casa dell’Inter schiacciasassi di Mourinho e perso 2-1 solo per demeriti arbitrali sul campo del Milan, sono caduti i tabù Torino/ e Firenze. Sotto la Mole i giallorossi non vincevano da quel 2-0 del 2001 conquistato con Capello che vi abbiamo raccontato sopra, mentre nel capoluogo toscano non ci riuscivano dal 2-1 arrivato con Delneri nel gennaio 2005 grazie ai gol di Cassano e Montella. D’altronde il “Franchi” le è stato sempre ostico, tanto che sul suo campo era rimasta senza vincere anche ventiquattro anni, ovvero dall’1-0 firmato da Francesconi il 26-12-1965 al 2-1 con i gol di Desideri e Rizzitelli del 3-12-1989. Una vittoria, quest’ultima, arrivata con Radice in panchina e salutata davvero come


una di quelle spezza-tabù più importanti della storia giallorossa. Sorte che toccò anche a quella del 10-10-1982 a , dove le reti di Iorio, Nela e Chierico fecero passare per 3-1 la Roma di Liedholm dopo undici anni di astinenza dalla vittoria in Campania.




Dal 2000 ad oggi, invece, anche non è più un tabù, visto che al S.Paolo, nel nuovo millennio, i giallorossi hanno strappato il 2-2 del campionato dello scudetto e le ultimi due vittorie consecutive per 2-0 e 3-0 con Spalletti. Proprio sarà la prossima trasferta della Roma dopo il doppio turno casalingo contro le siciliane Palermo e Catania. Un’ottima occasione, per l’ex Ranieri, di continuare la recente tradizione positiva. Quella che, ad esempio, non è riuscito ad instaurare per un soffio anche a Cagliari, un’altra piazza alla quale si è presentato da ex e nella quale la sua Roma ha fallito i tre punti solo per quattro minuti di impensabile follia. Altrimenti anche il tabù S.Elia, che resiste dal 1995, sarebbe rovinosamente caduto di fronte alla marcia imperiosa di questa Roma gagliarda, tosta e testaccina, proprio come il suo allenatore.