
IL ROMANISTA (T. RICCARDI) - "Menez è pronto per giocare. Sta facendo bene in allenamento. Anche giovedì sera non ha demeritato quando è entrato. Ho visto in lui la determinazione e la volontà che ci vogliono». Se questa di Claudio Ranieri non è uninvestitura, per Jeremy Menez, poco ci manca. Il tecnico giallorosso, alle prese con le pesanti assenze di Totti e Toni nel settore avanzato, deve sciogliere gli ultimi dubbi su chi schierare al fianco di Vucinic. Tutti gli indizi (e le dichiarazioni ufficiali) portano al talento francese, che fino ad oggi non
Ranieri sta studiando Menez, è sicuro che da quel talento indiscusso, ma ancora grezzo, si possa tirar fuori un calciatore di livello internazionale. «Se mi segue ha detto Claudio Martello in tempi non sospetti può diventare uno dei più forti in circolazione». Per farlo crescere ha usato il bastone (o «lascia di guerra», per dirla con le parole dellallenatore di Testaccio) e la carota, ma lesplosione vera e propria ancora non si è verificata. Oggi, a Napoli, in una partita fondamentale per il futuro della Roma, potrebbe avere unoccasione importante per mettersi in mostra. Lundicesima occasione. Perché in questa stagione è partito titolare dieci volte (lultima, domenica scorsa col Catania). Avrà tanti difetti, il 94 romanista, ma ha un pregio: il sapersi esaltare nei grandi palcoscenici. A San Siro, alla Scala del calcio, contro il Milan, è già andato a segno due volte. Il San Paolo è un altro stadio da ottantamila spettatori. E poi, fateci caso, se nel sottopassaggio lo vedrete sorridere, cosa non da tutti i giorni per lui, farà gol. E andata proprio così a Verona (lo scorso anno) e a Milano (questanno). Non cè due senza tre.