Lavezzi, tanta voglia di gol: in casa a secco da 13 mesi

25/02/2010 alle 11:55.

CORSPORT (A. GIORDANO) - Un anno, una storia: ricordi, Lavezzi? L’epicentro d‘ogni pensiero è in quel 31 dicembre del 2008, tredici mesi, trecentonovanta giorni senza riuscire ad essere se stesso, senza poter sprigionare la propria euforia, senza un acuto degno del pocho: Napoli-Udinese, 2- 2, zampata un po’ sporcata da un avversario, però sua.

LA LEZIONE - «Ragazzi, la porta non la dobbiamo spaccare, ci basta centrarla». La Roma è sull’uscio e la lezione di calcio offensivo va in onda nella Castelvolturno, immersa nello splendore del suo quinto posto che fa da contraltare al sesto pareggio in bianco dell’era-Mazzarri: «Ragazzi, capito?». Tre punti nelle ultime quattro partite, sette nelle ultime sei: però, in mezzo, l’abbuffata di Livorno e quel tap in di Maggio a Udine: e allora, si ricomincia con gli schemi, con le esortazioni, con le raccomandazioni, con un atteggiamento paterno riservato da Mazzarri ora a Denis e ora a Quagliarella, ora a Hoffer e ora a Lavezzi, l’ingordo che stramazza al suolo, prima di censurarsi. «Asino, dovevi segnarlo». Non va, però è allenamento, è un test per avvicinarsi al vero pocho, per riprendere confidenza con il proprio corpo, con i muscoli che l’avevano abbandonato con la Sampdoria: ma i conti, ahilui, non tornano.



IL NUMERO IMPERFETTO - Tre reti sino ad oggi, dettaglio d’una stagione da vivere da protagonista, una goccia nell’oceanico affetto: Inter, Roma e Cagliari, sempre così distante dal cuore del San Paolo, dalla sua gente, che lo aspetta dal gennaio del 2009 e che sa che prima o poi tornerà ad essere Lavezzi.