IL ROMANISTA (G. DOTTO) - Onanisti o romanisti, a noi questa cosa della stella dargento, che brilli nel ciel, il tuo splendor mi fa morir di nostalgia, voce di Claudio Villa, trasteverino, romanista e motociclista, ci lusinga parecchio. E piace pure allaltro Claudio, quello testaccino, che ha lanciato ieri leditto: Voglio la Coppa Italia. Lo ha fatto con quel sereno, martellante carisma che da qualche tempo distingue la sua avventura romana, senza nessuna iattanza, la convinzione dei forti.
Una stella dargento è per sempre, resterebbe lì come un delicato tattoo nella maglia più bella del mondo, una cosa
solo nostra, qualcosa che ci racconta, che diventa pelle prima ancora di essere decoro. La vogliamo questa decima Coppa Italia, più di quanto possano volerla quelli dellUdinese. Che non hanno stelle né imprese da collocare tra sé e il proprio destino. E vogliamo prendercela come lultima volta, allOlimpico, contro lInter (non si azzardino Gilardino e compagni a togliercela di mezzo), alla faccia di Mourinho, il suo broncio, la sua coda in fiamme come trofeo, e un gol di Riise, immancabile e immarcabile, a due minuti dalla fine. Il tempo per Doni della parata decisiva su tiro velenoso di Snejider. Inguaribili.
Romanisti, onanisti e ora anche azionisti. Aspettando la stella, lultima cosa da sognare, lazionariato popolare.




