La sfortuna di Doni e i nostri vecchi vizi

19/02/2010 alle 10:28.

IL ROMANISTA (F.BOVAIO) - E' noto che Napoleone preferiva i generali fortunati a quelli bravi. Ecco perché quando si è fatto Julio Sergio abbiamo cominciato a toccare tutti i ferri che avevamo a disposizione e anche altro. Rispetto al suo connazionale Doni, infatti, lui ha quel pizzico di fortuna che, abbinata alle sue enormi qualità, dimostrate anche ieri, lo rende al momento superiore.

Doni, invece, la fortuna sembra averla smarrita per strada e così succede che prende il primo gol per un’uscita incerta; becca il secondo in mezzo alle gambe (e questa per un è davvero una jattura) e infine subisce il terzo per una prodezza di Cissé, che manda il pallone proprio sotto la traversa, dove è difficilissimo arrivare. E ora, dato che sarà titolare per un po’, fatalità proprio nel periodo che lo vide titolare anche all’andata (quando Julio Sergio si fece male contro il  per saltare poi le partite contro Milan, Livorno, Udinese e ), sarà bene sottoporlo ad una forte terapia di autostima. 

Con Ranieri, infatti, la Roma aveva preso tre gol tutti in una partita solo nel 3-3 di Palermo dello scorso 23 settembre. Quasi cinque mesi fa. Ieri ci è riuscita in appena 45’ e due di queste reti sono arrivate su azione d’angolo. Proprio come le accadde nel 2-1 subito a Udine il 28 ottobre, in quella che era stata la sua ultima sconfitta prima di quella di ieri, che ha interrotto la serie positiva dei giallorossi di Ranieri a venti partite. Occhio ragazzi, non ricadiamo nei vecchi vizi.