IL MESSAGGERO (D. MAGLIOCCHETTI) - Gesti indimenticabili che ritornano alla mente, come se fossero dei veri e propri flashback. Colpi di tacco improvvisi, correre e un po ciondolare e inserimenti che fanno emozionare, tornare indietro nel tempo e far venire qualche lacrimuccia. Siamo intorno alla mezzora e lOlimpico si sofferma qualche secondo, esclamando un ohhhh di meraviglia. Juan è appena uscito dallarea di prepotenza, sdradicando il pallone a Maccarone, avanza e di tacco serve Riise. Per un attimo, solo un attimo ai trentamila tifosi della Roma presenti, è sembrato di vedere Aldair. Leggera sfregatina agli occhi e tutto torna reale e vero: ma no è Juan. A tutti, però, per qualche ..
Ecco, proprio come Juan che ieri a fine partita è stato salutato dai sostenitori di fede romanista come se avesse fatto un gol. Proprio come accadeva ad Aldair. Juan Silveira dos Santos, brasiliano di Rio de Janeiro, quasi diventa rosso quando gli riportano questo strano stato danimo dei tanti tifosi romanisti che in lui rivedono lex difensore. «Aldair è stato un grande campione, ovvio che mi fa piacere e mi inorgoglisce essere accostato a uno come lui. Ma credetemi non possiamo essere paragonati, anche perché lui ha fatto tredici anni nella Roma e ha vinto un Mondiale. Io devo fare ancora tanta strada».
Intanto però con la Roma qualche bella soddisfazione se la sta togliendo, soprattutto in questa stagione dove sta giocando con una certa continuità: «Ho trovato una persona che ha capito il motivo dei miei infortuni, lui e i medici della Roma hanno lavorato alla grande. E stata una vittoria fondamentale e poi sono strafelice per Stefano, un bravo ragazzo e uno che diventerà un grande campione: mamma che gol ha fatto».
Anche il portiere Julio Sergio è felice e ringrazia Okaka, e non solo: «Stefano e Pit sono entrati in partita alla grande. Tre punti pesanti e meritati, ma dobbiamo sempre guardarci dietro. Se continuiamo così, chissà a maggio dove saremo...».
Paura per Taddei, ma a fine partita il ragazzo ha rassicurato tutti: «Solo una contusione». Da verificare Motta. Una mezza idea di dove sarà il Siena tra quattro mesi ce lha il presidente del Siena Massimo Mezzaroma: «Mi dispiace perché meritavamo sicuramente un pareggio e forse qualcosa di più. Dobbiamo andare a farci benedire, troppa sfortuna. Sono amareggiato e anche un po arrabbiato perché se fossi entrato un mese prima in società, a questo punto non eravamo così giù in classifica». Da Siena rimbalzano voci di un clamoroso ritorno di Giampaolo («lautamente stipendiato» ricorda Mezzaroma) al posto di Malesani.