CORSPORT (P. TORRI) - Cè chi lo chiama Sergio. Chi Julio. Chi, fino a qualche mese fa, diceva Julio Sergio chi? Per i tifosi della Roma è sempre più il gatto. Poi, dopo quello che ha fatto qui a Firenze, chissà che verrà fuori. La fantasia ro mana non ha confini. Ha preso tutto Julio Sergio, tiri da fuori area, tiri da pochi passi, in diagonale, dritti per dritti, ha respinto tutto quello che cera da respingere, un muro invalica bile per la Fiorentina. Ha costruito lui questa vittoria, diciannovesimo risul tato utile, sedici successi e tre pareg gi, ottava vittoria consecutiva, quinta in campionato, unasce sa irresistibile con quel destro di Vucinic sotto la traversa per il delirio dei duemila cinquecento arrivati dalla capitale con i quali i ..
Sergio, Julio, Julio Sergio, fate voi, è stato eletto miglior giocatore della partita e negli spogliatoi aveva la faccia di chi ha toccato il cielo con un dito, incapace di dire no a chiunque lo chiamasse. E stata la sua serata, anche se lui è quasi diventato rosso quando glielo hanno detto: «Questa è la vittoria della Roma, non mia. Io sono felice di aver dato il mio contributo, faccio il portiere, quindi paro e stavolta ho avuto parecchio lavoro da sbrigare. Abbiamo battuto una grande Fiorentina. Ho fatto diversi interventi difficili, i due più impegnativi sono stati su un tiro di Vargas e su uno di Pasqual da fuori area, anche perché quel pallone non lho visto partire. E andato tutto alla grande, questi sono tre punti fondamentali per continuare a inseguire il nostro obiettivo che è quello di tornare a giocare la prossima Champions League» .
E una Roma che fa sognare, una Roma di ferro, cinquel gol subito nelle ultime dieci gare di campionato e due nei minuti di recupero a Cagliari che rimarranno per sempre un mistero della vita. Julio Sergio da quando è stato promosso titolare ha sempre fatto il suo, ieri sera, qui a Firenze, pure qualche cosa di più. Per uno che deve firmare il rinnovo contrattuale visto che in scadenza il prossimo trenta giugno, la prova di Firenze può valere parecchio sul tavolo della trattativa: «La prima cosa da dire è che questa Roma è una squadra, nel senso più pieno della parola. Siamo tutti uniti, pronti ad aiutarci uno con laltro mettendo al primo posto il bene della squadra. Stiamo attraversando un grande momento, lo stiamo sfruttando nel miglior modo possibile. Contro la Fiorentina siamo stati bravi a rimanere sempre dentro la partita, soprattutto non abbiamo mai mollato, sapendo soffrire nei momenti in cui cera da soffrire perché la Fiorentina quando veniva avanti lo faceva con forza e qualità. Infine, poi, siamo stati bravi a risolverla nel momento giusto, Vucinic ha fatto un grande gol che ci ha consentito di centrare una grande vittoria. Il mio contratto? Ho già detto che sto benissimo alla Roma e a Roma, io sono pronto a rimanere, spero proprio, anzi ne sono convinto, che non ci saranno problemi a trovare laccordo per poter restare ancora per qualche anno. Ho aspettato tanto il mio momento, adesso me lo voglio godere a lungo» . Cè qualcuno disposto a dare torto a Sergio, Julio o Julio Sergio?