IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - Il gol dellamico Stefano, quello che «mi dispiace tanto che parta, ma è per il suo bene» e quellesultanza sotto la Sud, in mezzo alla sua gente. E stato lennesimo pomeriggio speciale, quello di ieri, per Daniele De Rossi. Fascia di capitano al braccio, ha sofferto (come tutta la Roma, daltronde) per una partita che si è rivelata più complicata del previsto e che si è risolta solo nel finale, come spesso succede da quando Ranieri siede in panchina: «Sì - conferma il numero 16 - e non parlerei solo di fortuna. Siamo una squadra caparbia, che non molla mai e i fatti lo dimostrano. In molti pensano ai due punti persi a Cagliari, ma se facciamo la tara con tutti i risultati positivi agguantati nel finale direi che siamo senza dubbio in vantaggio».
Adesso la Roma è seconda, ma De Rossi pensa già al futuro: «Io voglio andare in Champions, quindi più che guardare lInter davanti penso al Milan e a tutte le squadre che ci sono dietro. Il quarto posto è il nostro obiettivo, ma centrare almeno il terzo sarebbe impor antissimo». I tre punti di ieri, in questottica, valgono doppio, visti i pareggi di Fiorentina, Cagliari, Milan, Napoli e Genoa, oltre alla sconfitta del Palermo: «Sì, ma anche per noi non è stata semplice. Quando ti mancano i giocatori che saltano luomo è ancora più difficile; il gol è arrivato quando pensavamo che fosse finita, meno male che cha pensato Stefano. Io per lui ho sempre avuto un debole, mi dispiace che vada via, ma questesperienza gli farà bene. E uno destinato ad esplodere». La pensa così anche Juan, autore dellennesima prova che ha strappato applausi allOlimpico: «Non era facile fare quel gol, Stefano è stato bravissimo e gli auguro tutta la fortuna del mondo. E stata una gara complicata, abbiamo abbassato un po il ritmo e abbiamo incassato un gol perché eravamo poco concentrati. Abbiamo reagito, corso per novanta minuti e portato a casa una partita di altissimo livello», ha detto a Roma Channel.
Il brasiliano perferisce, comunque,volare basso, «non abbiamo ancora vinto nulla», e arla anche del suo attuale stato di forma: «Come ho superato gli infortuni? Ho trovato una persona che ha capito il motivo dei miei infortuni. Lui e i medici della Roma hanno lavorato alla grande. Ho preso fiducia sotto il profilo psicologico. Sono tre mesi che non salto un allenamento. Tutti i giocatori hanno bisogno di fiducia, anche i campioni. E pure io sono così». Ultime battute dedicate alla sfida con la Fiorentina, prossima avversaria in campionato, «andiamo lì per vincere» e al paragone con Aldair, fatto da molti negli ultimi tempi: «E stato un grande campione, mi fa piacere essere accostato a lui. Anche se non possiamo essere paragonati. Aldair ha fatto tredici anni nella Roma e ha vinto un Mondiale».