FM - Ancora tensione tra la famiglia Sensi e Unicredit, mentre sembra sempre più probabile l'urgenza di un aumento di capitale per Italpetroli. Questo in sintesi, secondo quanto riferito da fonti vicine alla società, il senso dell'assemblea dei soci della holding con controlla l'As Roma. Un incontro durato circa due ore, nel corso del quale Rosella Sensi ha risposto a sindaci e revisori della società sulla perdita di circa 30 milioni, registrata nell'esercizio 2009. Ma anche sulla necessità di abbattere il capitale per perdite: unica nota positiva, un miglioramento nella gestione rispetto ai 33 milioni di
Ma il presidente della Roma, che ha lasciato la sede di via della Cava Aurelia senza rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa, deve fare i conti anche con il nodo del debito con Unicredit.
Nella stessa assemblea infatti Rosella Sensi avrebbe chiesto altro tempo rispondendo ai rilievi dell'istituto di PIazza Cordusio (socio al 49% di Italpetroli) sul Nav 2008, cioè la situazione patrimoniale della società, in base al quale Unicredit ha disdetto gli accordi sul debito (azione che ha causato l'arbitrato con la banca milanese).
Tuttavia, rivelano le fonti, nessun accenno sarebbe stato fatto riguardo al piano percorribile per il rientro dall'indebitamento della holding della famiglia Sensi, controllata al 49% da Unicredit, come richiesto dal collegio dei sindaci nella scorsa assemblea.
Si tratta in pratica di un progetto, affidato ad alcune banche vicine alla società, che prevede una serie di azioni, come dismissioni di attività non strategiche, che permettano ad Italpetroli di rientrare, almeno parzialmente, negli oltre 320 milioni di euro di debiti che la società deve restituire alla banca guidata da Alessandro Profumo.




