GASPORT - Se pure li ha dentro, i cattivi ricordi adesso paiono diventati materia friabile come quella dei sogni. Eppure per John Arne Riise le linee eleganti dellOaca lo stadio che gli incombe addosso evocano uno spettro ingombrante: la sconfitta nella finale di Champions contro il Milan. Era il 23 maggio 2007 e il norvegese lasciava Atene col morale a terra: Liverpool battuto e lappuntamento per provare a dimenticare ancora tutto da definire. Troppo bella la Grecia per tenerla agganciata alla memoria con una storia del genere e allora stasera, proprio allOaca, Riise intende voltare pagina contro il Panathinaikos. «Non voglio più pensare a quella sconfitta dice il difensore esterno norvegese e stavolta cè loccasione per voltare pagina. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile, ma la Roma è pronta: siamo in un ottimo momento».
Occhio a Cissé. Di sicuro lo sa uno che lo conosce bene, cioè Djibril Cissé, una delle stelle degli ateniesi, ex compagno di squadra del norvegese con Leto proprio negli anni del Liverpool. «Sono tutti e due molto forti dice Riise . Cissé è veloce, tira con tutti e due i piedi ed è anche forte di testa; Leto invece è meno rapido, però più tecnico. In generale, tutti i giocatori del Panathinaikos sono forti, manon abbiamo paura. Il fatto che giocheremo davanti a sessantamila spettatori non ci intimorisce. Anzi, per me è addirittura uno stimolo in più. Daltronde tutti i calciatori vorrebbero giocare partite così».