Il totem Riise: "Atene un incubo. Lo cancellerò"

18/02/2010 alle 10:06.

GASPORT - Se pure li ha dentro, i cattivi ricordi adesso paiono diventati materia friabile come quella dei sogni. Eppure per John Arne Riise le linee eleganti dell’Oaca — lo stadio che gli incombe addosso— evocano uno spettro ingombrante: la sconfitta nella finale di Champions contro il Milan. Era il 23 maggio 2007 e il norvegese lasciava Atene col morale a terra: Liverpool battuto e l’appuntamento per provare a dimenticare ancora tutto da definire. Troppo bella la Grecia per tenerla agganciata alla memoria con una storia del genere e allora stasera, proprio all’Oaca, Riise intende voltare pagina contro il Panathinaikos. «Non voglio più pensare a quella sconfitta — dice il difensore esterno norvegese— e stavolta c’è l’occasione per voltare pagina. Sappiamo che ci aspetta una partita difficile, ma la Roma è pronta: siamo in un ottimo momento».

 
Magic moments. Proprio vero. La squadra di Claudio Ranieri viene da una striscia di 20 risultati utili consecutivi. Le ultime 9 partite, addirittura, sono state tutte vittorie e quindi il viatico per la caccia agli ottavi di finale dell’Europa League ci sono tutti, anche se il Panathinaikos è primo in campionato e vuole spezzare con tutte le forze l’egemonia dell’Olimpiakos, che vince il titolo consecutivamente dal 2004. Ottimo motivo per sperare in qualche distrazione, tanto più che la Roma ha scoperto anche un Riise cannoniere, visto che ha già segnato 6 gol in questa stagione, ed è sempre più vicino al suo primato personale di otto reti, realizzato proprio nelle file dei «Reds». «Io sto bene, sto attraversando un buon periodo, se fosse per me, vorrei giocare sempre. Il mio segreto è uno solo: voglio vincere sempre».


Occhio a Cissé. Di sicuro lo sa uno che lo conosce bene, cioè Djibril Cissé, una delle stelle degli ateniesi, ex compagno di squadra del norvegese — con Leto — proprio negli anni del Liverpool. «Sono tutti e due molto forti — dice Riise —. Cissé è veloce, tira con tutti e due i piedi ed è anche forte di testa; Leto invece è meno rapido, però più tecnico. In generale, tutti i giocatori del Panathinaikos sono forti, manon abbiamo paura. Il fatto che giocheremo davanti a sessantamila spettatori non ci intimorisce. Anzi, per me è addirittura uno stimolo in più. D’altronde tutti i calciatori vorrebbero giocare partite così».
 
Scoiattoli e tacchini. Partite da scoiattoli e tacchini, direbbe il coordinatore giallorosso Gian Paolo Montali, parafrasando il titolo di un suo libro di successo. Due giorni fa Walter Mazzarri ha rivelato che lo ha regalato ai giocatori del , a Natale, per accrescere la loro autostima. L’esperimento ha funzionato fin troppo bene, tant’è che adesso i partenopei sono diventati rivali della Romaanche in chiave campionato. Se le cose per il Panathinaikos non andassero per il verso giusto contro Riise& Soci, consigliamo una ristampa rapida con traduzione a fronte: chissà che anche i greci non abbiano qualcosa da imparare.