
IL ROMANISTA (D. GALLI) - Chi lo assiste, dice che raramente aveva visto Walter Campanile così felice. Luomo venuto dal nulla, ma che un giorno potrebbe confrontarsi con Rosella Sensi, ieri era a Bruxelles. AllEuroparlamento. La Supporters Direct, un trust inglese che sostiene con la Uefa i tifosi-azionisti dEuropa, lo ha invitato per raccontare come potrebbe essere il modello italiano di azionariato popolare.
Al meeting si è discusso dellopportunità di una "carta europea". «Stiamo cercando - ha detto Campanile - di creare un network di Paesi per arrivare a una carta condivisa dellazionariato. Ma siamo qui anche per confrontarci con realtà molto più sviluppate delle nostre». A Bruxelles, Campanile ha raccontato le sue aspettative. I suoi sogni. Il suo progetto. Più pragmaticamente, quanto il giorno prima aveva spiegato a Palazzo Ruggieri, Roma, Italia.
Nel Paese che non sa cosa sia lazionariato popolare, Campanile ha lanciato la sua sfida: entrare nel capitale della Roma dalla porta secondaria. Con una partecipazione azionaria di minoranza, ma che dietro potrebbe contare su qualche decina di migliaia di romanisti. E dunque su un zoccolo duro di qualche milione di euro. Il conto si fa presto: ogni quota - annuale, così il tifoso insoddisfatto non rinnoverà - costerà 150 euro. Allestero un po meno, 120. E ancora meno pagheranno i baby. Il socio non sarà azionista della Roma, la sua associazione sì. Leffettivo margine di manovra per lazionariato deriverà dal numero degli iscritti. Più saranno, più forte sarà linfluenza verso la Roma.