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IL ROMANISTA (C.ZUCCHELLI) - La grande invasione ci sarà soltanto oggi, ma i primi temerari, con sciarpe e bandiere, sono sbarcati ad Atene già ieri. La Roma chiama, anche se lEuropa League non è la Champions, e i tifosi, come sempre, rispondono in massa. Pur consapevoli che la trasferta greca non è delle più semplici: si gioca in mezzo alla settimana, i tempi del paese ellenico a buon mercato sono finiti, e anche latmosfera non è delle migliori.
Lo schieramento delle forze di polizia sarà, comunque, massiccio e il consiglio è di andare allo stadio in gruppo e sul presto, per evitare incontri spiacevoli. Per il resto la trasferta è di quelle che meritano: ad Atene, in questi giorni, sembra primavera inoltrata, col cielo limpido e le temperature che sfiorano i venti gradi. Una leggera brezza rende le passeggiate piacevoli e il restauro post Olimpiadi sembra aver sortito i suoi effetti, col traffico che non è più come negli anni passati. In molti girano già con le maniche corte, compresi i tifosi della Roma: sin incontrano nei bar, nei ristoranti e nei locali del centro, anche se non tutti sono andati alla rifinitura allOaka Stadium. Ce nerano circa un centinaio, che hanno assistito agli allenamenti in silenzio, a parte qualche applauso e qualche saluto, non proprio sportivo, a chi domani sarà davanti alla tv.
Alle 19.30, ora di Atene, lallenamento è finito e la serata ha invogliato molti ad andare a cena nei pressi del porto. Le chiacchiere, come sempre in questi casi, sono state diverse: cè chi pronosticava «20 gol di Toni da qui al Mondiale», chi parlava della doppietta di «Rooney che ha steso il Milan», e chi invece pensava solo e soltanto al campionato: «Io - spiegava Daniele a degli amici incontrati per caso - sono venuto solo perché avevo le ferie e volevo farmi una vacanza. DellEuropa League non mi importa nulla, penso solo a riprendere lInter. Poi, se vinciamo questa coppa tanto meglio». Non è daccordo Paola: «Per me è importante fare bella figura in Europa, anche se ad essere sincera non mi aspettavo di essere così rilassata. Se penso a due anni fa a Madrid per gli ottavi di Champions... Cerano solo facce tirate in giro, oggi invece ho visto tutti sorridenti. Si vede che non è una partita fondamentale».