
IL ROMANISTA (T. RICCARDI) - E ora sotto con il Napoli. Passata (si fa per dire) lamarezza per leliminazione dallEuropa League, lobiettivo primario della Roma di Ranieri diventa il campionato. Se per il primo, il secondo, il terzo o il quarto posto è ancora difficile dirlo (non vogliamo pensare nemmeno a ipotesi peggiori). La squadra giallorossa dovrà ripartire con lo stesso spirito mostrato fino ad oggi, ragionando giorno dopo giorno, senza porsi obiettivi particolari. Avversario di turno, il Napoli di Mazzarri, rullo compressore al San Paolo, dodici partite in casa, zero sconfitte (sei vittorie e sei pareggi, ventiquattro punti dei quaranta in classifica).
LInter, comunque, è lì, lontana solo cinque punti, anche il Milan è avanti di una lunghezza dopo lerrore (?) dellarbitro Rosetti contro la Fiorentina, che di fatto ha spianato la strada alla vittoria dei rossoneri al "Franchi". Lo scudetto, visti questi chiari di luna, non sarà facile. Tuttaltro. Ma bisogna provarci, bisogna reagire, ora più che
mai.
John Arne Riise, a ventiquattro ore dalla tragedia greca, cerca di rimanere lucido e di indicare la via: «Non dobbiamo perdere fiducia adesso le parole del terzino norvegese -, è stata una brutta sconfitta, in dieci minuti di follia abbiamo perso la concentrazione. Ora sotto con il campionato, siamo ancora lì vicini allInter, ma certo lo scudetto dipende da loro...». Dipende da loro, è vero. La rinascita della Roma, invece, dipenderà molto dalle prestazioni di tre calciatori: oltre al già citato Riise, sempre più beniamino della tifoseria, da Daniele De Rossi e Mirko Vucinic. In pratica, aggiungendo anche Juan, sono loro a formare lattuale spina dorsale della Roma. In attesa dei ritorni di Totti, Toni ma anche di Pizarro (senza di lui sè vinto solo col Catania). Quando quel giorno arriverà, saremo tutti più tranquilli.