CORSPORT (R. MAIDA) - Alessio Cerci giocherella con il telefonino nella zona interviste. Ne ha ricevuti tanti, di messaggi, per la sua prima partita da titolare in campionato dopo 4 mesi e mezzo. Anche da Ranieri, che si è complimentato con lui sia in privato che in pubblico.
TABU - Ma chissà se digitando quei tasti sta anche lanciando sfide a qualcuno. Cerci è ambizioso e punta al massimo. Per sé e per la Roma. La sua freschezza di calcio si riflette
TABU - Ma chissà se digitando quei tasti sta anche lanciando sfide a qualcuno. Cerci è ambizioso e punta al massimo. Per sé e per la Roma. La sua freschezza di calcio si riflette anche nei pensieri genuini: «Questa vittoria pesa tanto. Adesso continuiamo a sognare. Cerchiamo di pensare a noi stessi, non allInter, alla fine tireremo le somme» . Non pronuncia quella parola che comincia per «s» e finisce per... « cudetto » . Perché non si può, perché la Roma non vuole. E nemmeno i compagni ne parlano dopo la striminzita - eppure deliziosa - vittoria contro il Catania.
Ma la squadra non è insensibile ai suoi stessi numeri: da quando cè Ranieri, ha corso praticamente al passo del-lInter (50 punti contro 51); nelle ultime due settimane ha recuperato 6 punti a chi sta davanti, più di metà dello svantaggio; nel girone di ritorno ha sempre vinto, portando a sette la serie di vittorie consecutive in campionato. E poi cè sempre il confronto con la volata di due anni fa, chiusa allultima giornata con tanti rimpianti: alla venticinquesima giornata, quella dello scontro diretto a San Siro, lInter di Mancini aveva 9 punti di margine sulla Roma di Spalletti. Insomma, cè da essere contenti e speranzosi. Tanto che persino Juan, difensore di sostanza e di poche chiacchiere, alza i limiti del possibile: «Si parla molto di questa rimonta ma è ancora presto per pensarci. Adesso il nostro obiettivo è accumulare punti, guardando davanti ma anche dietro in classifica. Pensiamo a battere il Panathinaikos e poi al Napoli. Allo scontro diretto con lInter manca ancora molto» . Un mese abbondante: Roma-Inter è in programma allOlimpico il 28 marzo.
IRRAGGIUNGIBILI - Un po di scaramanzia non guasta, intanto. Daniele De Rossi, il calciatore che muove le vene del collo quando urla per la sua Roma, prova a essere razionale: « LInter è probabilmente irraggiungibile. Contro la Sampdoria ha giocato in nove e ha faticato pochissimo, dimostrando di essere una grande squadra. Magari oggi è meno tranquilla perché ha perso due punti ma ha due grossi vantaggi: uno in classifica, in fondo siamo sempre a -5, e uno nellorganico, che è formidabile» . E la Roma? «La Roma non è il Barcellona ma è una squadra tosta e organizzata, a prescindere dai giocatori che vanno in campo. Può ottenere dei buoni risultati se continua così, anche soffrendo come contro il Catania» . Mourinho ha fatto uno show contro gli arbitri: «Lo capisco. Anche io a Torino, contro la Juve, ne dissi di tutti i colori al guardalinee perché pensavo che il gol di Del Piero fosse in fuorigioco. Invece era buonissimo. Durante Inter-Sampdoria è successa la stessa cosa: Mourinho in campo pensava che Tagliavento avesse sbagliato, soprattutto sulla valutazione del rigore su Eto, invece aveva ragione larbitro. Ma a caldo è difficile rendersene conto» .
GIORNO PER GIORNO - E se Taddei dice di essere concentrato « sul Panathinaikos e non sullInter, perché lEuropa League è importante per noi» , Nicolas Burdisso aggiunge: « Non possiamo ancora pensare allo scudetto» . Ancora non vuol dire mai. E detto da un giocatore di proprietà dellInter ha un valore speciale: «Ora godiamoci questa vittoria con il Catania, che è stata molto importante » . Mourinho aveva detto di temere proprio la Roma: «Lui conosce il calcio e ha sempre parlato bene di noi, anche quando non arrivavano i risultati. Lo sento spesso, sa qual è il nostro potenziale. Ma il nostro pensiero deve andare soltanto alla prossima partita, non ad altri discorsi» .