EuroBaptista. Coccole e abbracci. La Bestia è tornata «E vedrete ad Atene»

17/02/2010 alle 09:46.

GASPORT - Voglia di calore, potenza degli abbracci. In amore come nello sport, non c’è modo migliore di esprimere emozioni — anche le più nascoste o quelle che non trovano le parole adatte— e di comunicare affetto ad una persona. Osserviamo ancora l’abbraccio tra Julio Baptista e Matteo Brighi, sabato sera, dopo il 2-0 al Palermo. Il brasiliano ha appena segnato, il suo primo gol in campionato oltretutto, e sceglie di festeggiarlo con un abbraccio al compagno che gli ha servito il pallone a due passi dalla porta, dandogli la possibilità di entrare nella storia della partita e, forse, di riscrivere quella della sua stagione.

FELICITA’ Gli abbracci tra calciatori non sono rari, anzi. Spesso, però, sono formali, rituali, freddi. Nell’abbraccio tra Baptista e Brighi, invece, era chiara la voglia di entrambi di dare e ricevere calore: Baptista voleva liberare emozioni troppo a lungo represse ed esprimere la sua gratitudine al compagno, infatti è lui che si protende verso l’altro; Brighi accoglie l’abbraccio del brasiliano custodendolo e trasmettendogli, in questo modo, quasi un senso di protezione. Un gesto apparentemente banale, e invece l’abbraccio di sabato, la comunicazione che ha veicolato, la forza che lo ha sorretto, potrebbero aver trasmesso a Baptista un’iniezione di fiducia e felicità con cui dare, finalmente, una svolta alla sua stagione.

RITROVARSI Gli applausi dello stadio hanno fatto il resto, sono stati un altro caloroso abbraccio. Quando lo speaker, pochi minuti prima, aveva annunciato il suo ingresso al posto di , quello stesso pubblico aveva fischiato. I gol servono anche a questo: abbracciarsi, emozionarsi, ritrovare fiducia. Ranieri gli è stato dietro per mesi, lo ha aspettato, coccolato, sostenuto, difeso contro tutto (l’evidenza delle sue prestazioni) e tutti (l’ambiente ostile e ferocemente sarcastico). Ora che la stagione di Baptista sembra ripartita e gli sfottò diminuiti, Ranieri non smette di tenergli il fiato sul collo. Ieri, durante l’allenamento, lo ha incitato più volte. Domani sera Baptista si metterà sulle spalle l’attacco della Roma, stavolta dal primo minuto. L’Europa, spesso, è stata la sua dimensione migliore. Praticamente, un anno e mezzo fa si presentò ai romanisti con una doppietta al Bordeaux. Il Panathinaikos è un’avversaria cui ha già mancato di rispetto l’estate scorsa, quando rifiutò senza troppo garbo il suo corteggiamento. Perciò, ora meglio trattarla da grande. «Una squadra forte, un grande gruppo, con molti tifosi — prevede il brasiliano —. Ma noi stiamo bene e andiamo ad Atene convinti di proseguire la nostra striscia positiva. E io voglio vincere il duello con il mio compagno di Seleçao Gilberto Silva (che però non dovrebbe giocare, ndr) ». «Lo stadio è caldo— gli fa eco —, l’avversaria è temibile. Ma noi con Ranieri andremo lontano, anche in Europa». Aspettando altri abbracci.