Ecco Edy Reja la retrocessione è il suo mestiere

11/02/2010 alle 10:39.

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Uno non fa in tempo a ringraziare Davide Ballardini che subito si ritrova con un altro fenomeno: Edoardo Reja, detto Edy mani di forbice perché dovrà scucire la coccarda dal petto della maglia in cui lo hanno costretto (

Edy Reja ha iniziato a fare l’allenatore nel 1979/80, ultimissimo anno prima dell’era Falçao. La squadra era il Molinella, nel campionato di serie D, che adesso milita nella Promozione regionale ma che ha avuto nel suo passato un clamoroso anno di B. Fosse un segno? L’iniziale di un destino? Da vedere, sicuramente in quella stagione Edy Reja finì il suo primo campionato da allenatore con la retrocessione: diciassettesimo, sei vittorie e il doppio delle sconfitte. Sicuramente capita, soprattutto al primo anno (si chiama gavetta) e per Reja è stata sicuramente una palestra visto che nella stagione di grazia 1982/83, quando Davide Ballardini (laudatissimo) aveva appena 18 anni e Falçao era il prototipo della perfezione, retrocesse con il Monselice dalla serie C2. Tempo due anni, per non perdere l’abitudine, e l’ex tecnico del scese di categoria anche con il Treviso nella stagione 1984/85 (diciottesimo con tre vittorie in tutto il torneo). Ma ciò che lascia sperare non è tanto questo, piuttosto ciò che successe nel campionato di serie A 1998/99 quando Edy subentrò a Colomba ma fece in tempo a riportare la mitica ex Lanerossi in serie B. Una situazione speculare a quella di adesso alla Lazio. C’è di più, perché nell’altra stagione di grazia - 2000/2001 - quando Ballardini (thank you) aveva 36 anni e era il prototipo della perfezione, e Reja Eduardo detto Edy sempre per quel motivo retrocesse, un’altra volta, in serie B. Forse per questo nel 2002/2003 cominciò direttamente dai cadetti, ma anche così finì allo stesso modo: sedicesimo e retrocesso. La squadra era il Catania. Sì, quella di Maxi Lopez.