LEGGO (F. BALZANI) - Da terzo incomodo a punto di riferimento. Mirko Vucinic, ovvero lattacco giallorosso per le prossime due partite. Totti, infatti, sarà out per almeno una settimana, mentre Toni non si è allenato neanche ieri. ll motivo? Quel tremolio avvertito nei giorni scorsi allaltezza del gemello del polpaccio sinistro, quello lesionato in occasione della partita contro la Juventus, nellultima apparizione del bomber con la maglia giallorossa. Il percorso di cicatrizzazione non è completato, nonostante lottimismo di qualche giorno fa espresso dallo stesso Toni. Lo staff sanitario ha insistito, quindi, per fargli svolgere esclusivamente fisioterapia. Una frenata che esclude Toni dalla lista dei convocati per giovedì e che ne mette in dubbio la presenza (in panchina) contro il Napoli.
Laltro illustre infortunato si chiama Francesco Totti. Il capitano ha deciso, per il bene suo e della Roma, di fermarsi per recuperare al meglio. Il lavaggio del ginocchio di lunedì scorso costringerà Francesco ad una sosta più lunga di quello che era lecito aspettarsi prima. Totti rientrerà probabilmente a metà marzo anche se il vero obiettivo del numero 10 è quello di esserci in campo contro il Milan nella sfida del 7 marzo. Nella seduta di ieri era assente anche Pizarro. Le sue condizioni però non sono allarmanti e contro i greci il cileno ci sarà.
In una squadra che nel girone di ritorno ha la migliore difesa della serie A, il vero e unico problema, quindi, riguarda lattacco che il prossimo anno potrebbe essere rinforzato dallarrivo a parametro zero di Adriano. Il suo procuratore ha confidato ieri a LAROMA24.IT tutta la voglia del suo assistito di sbarcare a Roma: «Mi ha riferito già in passato che la Roma sarebbe la migliore soluzione. Unipotesi da prendere in seria considerazione».
Lunica certezza per ora si chiama comunque Vucinic, che domenica ha regalato alla Roma 3 punti doro e che guiderà i giallorossi contro Panathinaikos e Napoli. Il montenegrino che stenta nel girone dandata, ma poi prende pian piano velocità come un diesel. Lo dimostrano le ultime primavere giallorosse (è ancora viva negli occhi dei tifosi la rete storica al Bernabeu nel marzo 2008). In attesa che Totti e Toni recuperino, che Menez si svegli e che Baptista riprenda confidenza con il gol (il brasiliano è fermo a quota 1) c è solo il talento del Montenegro. Di questi tempi più dolce, che amaro.