Bella e feroce questa Roma. Come quella di Capello

09/02/2010 alle 09:36.

GASPORT (A. CATAPANO) - Diciamolo, c’è bisogno di amore. Tanto amore. Più nel calcio che in politica, però. Perciò ieri Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del partito dell’amore, ha consigliato a Josè Mourinho di comportarsi con Balotelli «come un padre severo tratta un figlio, quindi dimostrargli severità ma anche grande amore».
Lui e Lei C’è bisogno di amore soprattutto sugli spalti. Utopistico pensare che possa scoppiare tra tifosi rivali, che anzi continuano a darsele di santa ragione, masostenere l’amore..

Lui e Lei C’è bisogno di amore soprattutto sugli spalti. Utopistico pensare che possa scoppiare tra tifosi rivali, che anzi continuano a darsele di santa ragione, masostenere l’amore tra romanisti si può. «Fate l’amore anche allo stadio», forse sarebbe uno slogan troppo ardito, la Roma ha optato per un più telefonico «Lui e Lei», che non sposta la gentilezza dell’operazione: sabato, contro il Palermo, biglietti gratuiti per i minori di 14 anni, ridotti per le donne e, questa è la novità, ridotti «San Valentino» anche per le coppie. «Lui e Lei» potranno acquistare due biglietti di Monte Mario, per esempio, a 140 euro contro i 190 della tariffa piena. Per questo, e per il momento magico che sta vivendo la squadra, sabato pomeriggio la Roma si attende un po’ più dei soliti trentamila.



Dimenticato Con tanto amore (e qualche smania distruttrice sfogata sulle navette in direzione stadio) i tifosi della Roma hanno seguito la squadra a Firenze. Le vittorie aumentano l’autostima dei giocatori (copyright ) e generano passione, e amore appunto, nell’ambiente. Molto più che la bellezza del gioco, che magari sta a cuore ai tifosi occasionali, per i regolaristi del tifo conta la regolarità dei risultati, che il regolarista Ranieri sa garantire come pochi altri. Sicuramente, meglio di Spalletti. Per questo ci ha messo poco a cancellarne il ricordo. Chi parla più di Luciano oggi?

Adattamento In principio, quando le vittorie si alternavano ancora ai passi falsi, più di qualcuno sospirava: «E però un tempo allo stadio ci si divertiva di più». Oggi che la striscia è arrivata a 19 risultati utili e insidia perfino quella di Capello (20, nella stagione 2003-04), nessuno rimpiange più il calcio champagne di Spalletti. Anche perché pure quello di Ranieri si è affinato, così da rendere la Roma se non bella, almeno piacente. E poi, come dicono i giocatori, ormai la squadra è la perfetta miscela di eleganza e praticità, spettacolo e cinismo, forma e sostanza. Si è capito che lo «scordatevi il bel gioco» con cui Ranieri aveva messo piede a Trigoria, era solo uno slogan buono a scuotere la squadra, piuttosto che un discorso programmatico. La Roma sa adattarsi, cambiarsi d’abito, vincere attaccando o difendendosi, imporre il proprio gioco o lasciare sfogare l’avversaria. È una squadra completa, e a volte così feroce da ricordare la migliore Roma di Fabio Capello. La ne sa qualcosa. Altro che Spalletti.