Assalto all'Inter: quattro motivi per sperare

23/02/2010 alle 09:35.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Quattro motivi per sperare. Oltre alla classifica, naturalmente, che ha rimesso di suo in corsa-scudetto la Roma e il Milan. Quattro motivi spingono la squadra giallorossa verso una clamorosa rimonta: la condizione fisica, il morale, un calendario incoraggiante e il plusvalore degli uomini decisivi, quelli che devono fare la differenza. Un discorso analogo anche al club rossonero. L’Inter, anche se nevrotica come in queste ore, rimane la grande favorita. Sia per l’organico che per il vantaggio (+5 sulla Roma, +7 almeno fino a domani sul Milan). Ma nelle volate dei campionati di serie A spesso succedono - e sono successe... - cose impensabili. E i risultati che hanno raggiunto nelle ultime settimane Roma e Milan, aggiunti ai tre pareggi consecutivi dell’Inter, hanno ricaricato i tifosi, soprattutto

LA SITUAZIONE IN CASA GIALLOROSSA



LA CONDIZIONE FISICA

La squadra è in forma e riesce a rendere pure con tante assenze

La squadra di Ranieri attraversa un periodo di eccellente condizione fisica. Nella partita contro il Catania erano assen­ti sei giocatori per infortunio, ma tutti quel­li che vengono utilizzati da un paio di mesi si esprimono al top delle loro possibilità. A parte e Toni, che da qualche settima­na sono alle prese con un recupero com­plesso, non ci sono state assenze importan­ti da quando è arrivato il tecnico romano. La Roma ha vinto molte partite in rimonta, questo significa che nel finale riesce ad avere più energie da spendere rispetto agli avversari. Nell’ultima settimana, tra l’im­pegno contro il Palermo in campionato e quello di Europa League contro il Panathi­naikos, Ranieri ha confermato per dieci undicesimi la stessa formazione. Eviden­temente ha ritenuto che i giocatori potesse­ro sopportare due impegni così ravvicina­ti.

« Perché io devo sfruttare i giocatori quando sono in forma. Non è detto che fa­cendoli riposare conservino energie» ricor­da l’allenatore.

Rispetto al programma di lavoro di Spal­letti, Ranieri ha cambiato molto la prepara­zione atletica. I giocatori non trascorrono molto tempo in palestra come in passato. Il lavoro si svolge quasi esclusivamente in campo. In palestra vanno solo i giocatori che devono recuperare da un infortunio, o tutto il gruppo una volta a settimana soltan­to, sotto la guida del professor Capanna, per fare un richiamo di potenziamento mu­scolare da inserire tra tanti impegni ravvi­cinati.



Gli allenamenti con Ranieri durano me­no rispetto a quelli del suo predecessore, ma sono più intensi. Il tecnico ripete spes­so di voler sfruttare questo periodo di gra­zia della squadra. Per Ranieri il mese di febbraio è stato sempre particolarmente positivo, in tutti i campionati di serie A di­sputati da allenatore. La sua media punti, 1,79 a partita, è molto vicina a quella del suo mese migliore, dicembre, con una me­dia punti di 1,81.

In questa lunga serie positiva (sette vit­torie di fila in campionato, quattordici vit­torie consecutive all’Olimpico), la Roma ha spesso fatto valere la sua migliore condi­zione fisica rispetto agli avversari. La squadra giallorossa è quella che finora in Italia ha giocato il maggior numero di in­contri ufficiali, tra campionato, Europa League ( compresi i preliminari) e Coppa Italia. Per i prossimi tre mesi della stagio­ne l’obiettivo è quello di mantenere il più possibile la condizione fisica raggiunta. Il lavoro programmato dal atle­tico ha questo obiettivo.

IL CALENDARIO

Gli scontri diretti in casa con Inter e Milan incoraggiano

ROMA - Il calendario fa sperare la Ro­ma. Gli scontri diretti contro Milan e In­ter si giocheranno all’Olimpico, dove Ra­nieri in cinque mesi ha collezionato un solo passo falso, contro il Livorno. E poi delle tredici restanti partite, i gialloros­si ne giocheranno solo due contro altri avversari di prima fascia, oltre alle mi­lanesi: ( domenica prossima al San Paolo) e Sampdoria ( all’Olimpico). Il fattore campo può incidere moltissimo nelle tredici giornate di campionato che restano. Ranieri ha vinto undici delle do­dici gare di campionato e le sei giocate tra Coppa Italia ed Europa League. Un ruolino di marcia da far spavento alla ca­polista. La Roma è la squadra che ha vin­to di più davanti ai suoi tifosi, una volta in più dell’Inter. Quando è arrivato il nuovo allenatore, aveva trovato una tifo­seria delusa, che manifestava aperta­mente il proprio disappunto contestando la squadra. Pochi giorni dopo il suo arri­vo, tirarono le bombe carta a Trigoria. Adesso i tifosi sono tornati a sostenere i giocatori all’Olimpico. « Ma per stimola­re la squadra - dice spesso Ranieri - ri­cordo ai giocatori da dove siamo partiti » .

In trasferta la squadra di Ranieri do­vrà affrontare, dopo il , tutte squa­dre di medio- bassa classifica: Bari, Chie­vo, Parma, e Livorno. Conside­rato il derby contro la Lazio, i gialloros­si disputeranno sette dei restanti tredici incontri all’Olimpico. Un grosso vantag­gio, considerato il cammino fino a questo punto.

Rispetto all’Inter, la Roma è impegna­ta in Europa League, una manifestazione che richiede un minor dispendio di ener­gie psicofisiche rispetto alla , anche se i giallorossi giovedì do­vranno ribaltare il risultato dell‘ andata contro il Panathinaikos per passare il turno. Come l’Inter, la Roma deve chiu­dere la pratica per arrivare alla finale di Coppa Italia. Entrambe giocheranno ad aprile. Avendo vinto il match di andata in casa ( l’Inter con la , la Ro­ma con l’Udinese), potrebbero ritrovar­si di fronte nella finale del 5 maggio al­l’Olimpico.



Il mese di marzo sarà fondamentale per la Roma. Il sette affronta il Milan, l’undici e il diciotto ci sono gli eventuali ottavi di Europa League. In campionato Livorno, Udinese e precedono la partitissima contro l’Inter, in pro­gramma il ventotto. All’ultima giornata di campionato, a Verona, la Roma po­trebbe trovare il Chievo già salvo. Do­vesse essere decisiva quella partita...

IL MORALE

Le vittorie hanno cementato il gruppo E la gente ci crede

ROMA - Il morale a Trigoria è alle stel­le. Si è passati dalla zona retrocessione al secondo posto in quattro mesi. Ranieri ha ricreato un gruppo, ha restituito autosti­ma a una squadra che dopo essere stata protagonista per tre stagioni, arrivando a contendere lo scudetto all’Inter, nell’ulti­mo anno si era un po’ persa. Ranieri fa il pompiere, preferisce non parlare di scu­detto. Ma domenica, dopo la vittoria con­tro il Catania, ha fatto una battuta: « Non sono De Coubertin... io gioco per arriva­re primo » . La gente comincia a crederci, i giocatori sanno che dovranno essere pronti a sfruttare qualsiasi passo falso della capolista, da qui alla fine del cam­pionato.



La Roma, rispetto all’Inter, non accusa una crisi di nervi. In campo i suoi gioca­tori hanno un comportamento corretto. Sono solo tre i giocatori espulsi in questo campionato ( rispetto ai sei dell’Inter), con uno solo ( Taddei a Udine) punito con il per proteste. Anche dal punto di vista disciplinare Ranieri ha mi­gliorato tantissimo la situazione rispetto alla passata stagione.



I giocatori alla Roma sono molto uniti. Toni, l’ultimo arrivato, si è inserito in fretta. Molti di loro si frequentano anche lontano da Trigoria, si ritrovano tutti in­sieme per festeggiare i compleanni. La lunga serie di vittorie ha consolidato l’ar­monia all’interno dello spogliatoio. Ra­nieri ha saputo conquistare crediti nei confronti dei giocatori trattando tutti al­lo stesso modo, concedendo a tutti una chance, anche a quelli che non sono tito­lari.



Gioca chi è più in forma, anche Tot­ti può essere sostituito, cosa che non ac­cadeva in passato. La vittoria contro la a Torino ha rappresentato la svolta dal punto di vi­sta della convinzione del gruppo. I gioca­tori sanno che possono giocarsela anche con l’Inter, nello scontro diretto. Pochi giorni dopo essere arrivato alla Roma, Burdisso, proveniente da Appiano Gen­tile, disse ai suoi nuovi compagni: « Non siamo inferiori a loro » . Fino a giovedì la Roma dovrà pensare all’impegno di Eu­ropa League, domenica la trasferta di Na­poli è una tappa fondamentale. Ma ades­so alla rincorsa sull’Inter i giocatori co­minciano a crederci. Non lo dicono aper­tamente per scaramanzia. Ancora brucia il ricordo di aver visto sfumare il sogno dello scudetto all’ultima giornata due an­ni fa. Questa Roma ha un carattere diver­so, ha più convinzione, riesce spesso a ri­solvere le partite negli ultimi minuti. E ha la voglia di crederci fino alla fine.

IL GIOCATORE DECISIVO

I rientri di e di Toni la spinta per il rush finale

ROMA - I giocatori fondamentali nella rin­corsa all’Inter saranno e Luca Toni, paradossalmente i due infortu­nati di lungo corso, dei quali Ranieri deve fare a meno in questo periodo. è rien­trato a Torino contro la , proprio quando si infortunò il centravanti prove­niente dal Bayern Monaco. Ha giocato poi un tempo a Firenze e uno contro il Paler­mo. Adesso deve fermarsi di nuovo per ri­solvere definitivamente i suoi problemi al ginocchio. Tornerà a marzo.

Toni era pronto per rientrare a , ma dovrà molto probabilmente rinviare il suo ritor­no di qualche giorno. Ranieri però potrà disporre di entrambi per il rush finale. In questo periodo il tecnico ha fatto un capo­lavoro. E’ riuscito a mettere insieme nu­meri da record senza poter contare su due campioni del mondo come e Toni. Il loro recupero consentirà all’allenatore di avere nuove soluzioni offensive e di poter far compiere il salto di qualità alla squa­dra.



I due attaccanti non hanno ancora mai giocato insieme. Nelle uniche quattro par­tite di Toni non c’era , ancora infortu­nato. Si sono dati il cambio dopo tre minu­ti contro la .

I due attaccanti, una volta recuperati, possono aiutare i compagni a mantenere l’andatura da record di questo periodo. La squadra è riuscita a sopperire all’assenza di due centravanti dalle loro caratteristi­che con la crescita di Vucinic e il contribu­to di gol di difensori e centrocampisti. Con e Toni sarà tutta un’altra musica. Do­vranno essere loro a trascinare la Roma nello sprint finale. Quando tutti avranno speso molte energie e la differenza la fa­ranno le giocate dei campioni.

in que­sti anni ha inciso tantissimo nel rendimen­to della Roma. Sono stati anche i suoi gol a tenere la squadra di Spalletti in corsa per lo scudetto e a portarla tra le prime ot­to in Europa. In questa stagione finora ha giocato con il contagocce, ma ha già mes­so a segno dieci gol. Toni ha fatto in tem­po a realizzare una doppietta, che ha per­messo alla Roma di battere il . Era il 17 gennaio, più di un mese fa. Sono ba­state un paio di partite per far capire quanto possa essere importante il centra­vanti arrivato a gennaio. Adesso Ranieri aspetta e Toni senza fretta. Sa che quando torneranno saranno il valore ag­giunto di questa squadra che oggi va a mil­le. Toni era arrivato per dare una mano al­la Roma e per giocarsi le sue chance in vi­sta del Mondiale. Non avrebbe mai imma­ginato di poter competere per lo scudetto. Proprio contro l’Inter, che lo aveva cerca­to come la Roma.