Applausi a Doni, fischi a Sinisa

21/02/2010 alle 11:13.

IL ROMANISTA (G. DOTTO) - Non sappiamo che Bestia sarà in campo, ma sapremo con certezza se e che Bestia sarà oggi sugli spalti. Il tifoso che fischia un suo giocatore solo perché esiste è un paradosso trucido. Fischiare Doni sarebbe anche peggio, un atto di ferocia gratuita, con l’aggravante della conclamata ottusità dei riti di massa. Lo spettatore è libero di fischiare. Lui paga il biglietto. Torna a casa e se ne fotte. Il tifoso no. Lui anche paga il biglietto, torna a casa ma non se ne fotte. Il tifoso paga soprattutto con la sua pelle, intesa come nervi, sangue, umore. Il tifoso deve sapere che fa parte di una comunità.


di essere oggi (un che sa come e quando si esce). Julio Sergio sarebbe rimasto lì come sempre,


inchiodato sul gesso della linea di porta. E nessuno avrebbe avuto niente da dire.



Quel Doni a metà, tra il suo passato e il suo presente, quel Doni ferito, spaesato, andava applaudito, amato, non linciato. Doni va difeso. Lo ha fatto bene Ranieri ieri in conferenza stampa, lo ha fatto benissimo  sul suo sito. Questo Doni è lo stesso Doni che ha pagato di tasca sua per essere uno di noi, che ci ha fatto vedere non una volta, decine di volte, cos’erano i grandi portieri di una volta, folli e strepitosi, lo stesso che ha acconsentito di giocare un’intera stagione con un buco nel ginocchio grande la tana di un topo. Applaudire Doni e mandare a casa Sinisa con le orecchie basse: questa la missione di oggi all’Olimpico. E una breve chiosa. Secondo me, Cerci merita di superare Menez nelle considerazioni dell’allenatore.
Voi che ne pensate?