
IL ROMANISTA (P. BRUNI) - Prima la Coppa Italia contro lUdinese, poi il posticipo di Campionato con la Fiorentina. In mezzo, lidea che sta stuzzicando gli appetiti di mezza Capitale: lazionariato popolare. Di questi tempi è difficile trovare qualche spazio libero nellagenda del tifoso romanista. Il presente si fonde con il futuro prossimo che, a sua volta, potrebbe influenzare pesantemente quello ancor più lontano. Agguantare la stellina dargento o andare in Champions League? Aprire le porte della società ad unassociazione di cittadini virtuosi oppure bocciare il progetto? Ognuno ha le sue verità. Ognuno, a modo suo, crede di avere la risposta più logica e giusta per il bene della Roma.
oppure bocciare il progetto? Ognuno ha le sue verità. Ognuno, a modo suo, crede di avere la risposta più logica e giusta per il bene della Roma.
Alessandro si concentra soltanto sugli aspetti sportivi: «Senza dubbio, preferisco alzare la decima coppa Italia. Sarebbe fantastico entrare nella storia». Marco è in perfetta sintonia con lui: «Scelgo la stella per due motivi: saremmo i primi ad indossarla e chiuderemmo la stagione con un trofeo in bacheca». Roberto non si
pone limiti e sogna ad occhi aperti: «Voglio questa coppa, così come lEuropa League». Gianni è pragmatico: «Meglio un uovo oggi che la gallina domani. Dico Coppa Italia». Un po polemico Yuri: «E inutile fare una scelta, tanto i benefici se li gode Rosella Sensi. A noi, ormai, ci resta ben poco. Speriamo si arrivi presto allazionariato popolare». Gianluca, ha soltanto tanta voglia di normalità: «Che ci siano i Sensi o tifosi a gestire il cucuzzaro, non mi cambia nulla. Vorrei soltanto tornare a vedere la stelle. In campo».
Chiaro il riferimento allo slogan di una vecchia campagna dabbonamenti giallorossa. Fabiana, non si sente di dargli torto: «Pensiamo a vincere e pretendere campioni. Poi, tireremo le somme». A proposito di calcoli, a Cesare non dispiacerebbe entrare nellorganigramma di Trigoria: «Sono favorevole alla possibilità di far nascere unassociazione che sostenga e gestisca la società. Se domani parte, io mi metto subito in fila e aderisco». Donata, al contrario, storce un po il naso: «Lasciamo lavorare i Sensi e godiamoci questo momento fortunato. Non credo molto a certe voci». Alessio cita un famoso proverbio: «Non ci possono stare due galli nello stesso pollaio. Qui da noi, si finirebbe a litigare ogni istante». Fabio, riporta la discussione sulla stretta attualità: «Coppa Italia o entrata in Champions? Senza dubbio la seconda, altrimenti il prossimo anno vendono pure De Rossi per fare cassa». Iolanda, sentendo la funesta previsione, ci ride sopra: «Lasciamo stare quello che potrà essere, andiamo in finale di coppa e poi, corriamo a prendere la maglietta con la stella». Le fa eco
Pino, sciarpa nera al collo e cappello di lana multicolore: «Ora la Coppa Italia. Domani riprenderemo a difendere il secondo posto in classifica». Gianluigi, che di professione fa il promoter finanziario, ritorna sul futuro societario: «Lazionariato mi intriga tantissimo. Se organizzato come in Spagna, potrebbe garantire un lungo periodo di stabilità. Sono favorevolissimo».