IL MESsAGGERO - Roma, due punti buttati? Di più, molto di più. Altro che regalo della Befana. Basti pensare che al novantesimo minuto in corso, la squadra di Claudio Ranieri era ancora in vantaggio di due reti poi, però, ha chiuso la partita sul pareggio...
IL MESsAGGERO - Roma, due punti buttati? Di più, molto di più. Altro che regalo della Befana. Basti pensare che al novantesimo minuto in corso, la squadra di Claudio Ranieri era ancora in vantaggio di due reti poi, però, ha chiuso la partita sul pareggio. Sprecata unoccasione immensa per dare un senso compiuto alla classifica e un segnale fortissimo alle avversarie. Così, invece, la Roma può solo recriminare per la vittoria sfumata in extremis, ma deve farlo senza dimenticare gli errori commessi negli ultimi minuti di gara. Sarebbe stato sufficiente controllare la situazione, mantenere le posizioni difensive e la calma per andare a dama. Invece, rimonta del Cagliari in pieno recupero e addio vittoria. Ranieri è visibilmente deluso, e non lo nega. La sua analisi della partita chiama in causa anche precise responsabilità dei giocatori ma, in certi casi, è bene che nessuno si senta incolpevole.
Ranieri, la Roma non prendeva gol da quasi cinque gare ormai, poi ne ha presi due in due minuti. Cosa è successo?
«Abbiamo dominato per tutta la partita, proprio tranne gli ultimi due minuti. Il Cagliari è abituato a queste rimonte, lo sapevamo. Non ci resta che fare mea culpa».
Come mai quelle disattenzioni?
«E vero, cè mancata attenzione: stai portando la gara in porto e dovresti esser concentrato. Invece niente. Sapevamo che loro mettono palloni alti dentro, ma ci siamo fatti trovare impreparati. Peccato, anche se i miei ragazzi si sono lamentati per una spinta di Conti su Cassetti in occasione del primo gol».
Una Roma ancora con il rombo, dopo pochi minuti di gara?
«Era un rombo, anche col Parma avevamo giocato così, i ragazzi si erano trovati bene e ho voluto insistere. Ho schierato Vucinic e Baptista per tenere in ansia la difesa del Cagliari con Perrotta pronto a inserirsi. Tutto molto bello, ma raccogliamo solo un punto».
Cosa è successo prima dellinizio della ripresa a Pizarro?
«E stato intontito da un petardo, tutti abbiamo sentito lo scoppio. Lui era rimasto indietro ed è rimasto intontito».
Bruno Conti darà due scappellotti al figlio Daniele?
«Ce li dobbiamo dare noi due scappellotti, avevamo la partita in mano e in quei casi non te la devi lasciar scappare. Io ero molto curioso dopo la sosta di vedere che Roma avrei trovato e ho trovato la stessa Roma: determinata, compatta. Non è dalla nostra parte solo il risultato».
E Toni in panchina?
«Era arrivato da quattro giorni, quattro allenamenti tra cui una partita amichevole. Mi sembrava giusto prima farlo entrare in contatto con tutti e poi farlo giocare. Io ho messo dentro Menez per tenere palla e creare altre occasioni da gol, e poi Toni per dare un altro punto di riferimento a tutti quanti. Così non è avvenuto, perché il Cagliari si è buttato avanti. Non meritavamo di pareggiare, ma limportante è aver rivisto la Roma di dicembre».
Eccolo, Daniele Conti, figlio darte e protagonista in entrambe le reti del Cagliari. «Unemozione indescrivibile, abbiamo un carattere incredibile: fare due gol alla Roma nel recupero è unemozione incredibile. Sono molto contento. Stimoli speciali contro la Roma? No, io cerco di scendere in campo per dare il massimo per il Cagliari. Alla Roma sono due anni che faccio gol ma non perché gioco più convinto, io do sempre il massimo, forse è soltanto un caso, chissà... Ho fatto piangere papà? Credo che sarà contento perché ho fatto gol io. Ma penso che a lui avrebbe fatto più piacere se avesse vinto la Roma...». E la Roma magari avrebbe vinto se larbitro Rocchi avesse fischiato il fallo proprio di Conti su Cassetti (in occasione del gol dellunoadue di Lopez). «Il fallo sinceramente cera», ammette Daniele. E che dice il papà? «Ho detto a mio figlio: proprio non mi vuoi bene...». Affari di famiglia.