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IL ROMANISTA - Niente da fare, il To-To non sha da fare. Pazienza. Premiato da Sky come luomo della Provvidenza (oddio, anche se Riise...), Totti si è goduto la consacrazione: «Si vede che era destino». Era destino che dopo otto minuti entrasse al posto di Toni, che battesse Buffon su rigore, che segnasse il primo gol della sua carriera alla Torino bianconera, che agguantasse quel laziale di Signori a 188 gol, al settimo posto tra i marcatori di sempre della Serie A.
E poi ancora, ma soprattutto: era destino che questa notte fosse ancora sua. Anzi (Francesco, perdonaci): che questa notte fosse ancora nostra. Nella notte, Totti lascerà questo messaggio sul suo blog: «È stata una vittoria sofferta ma ottenuta col cuore: era diverso tempo che non lasciavamo il segno a Torino. Tirare il rigore è stato impegnativo, una vera prova di freddezza e concentrazione, anche perché davanti avevo Buffon, il portiere numero uno al mondo. Mi spiace per la sua espul-sione. Toni è stato sfortunato, spero si riprenda e torni presto in campo. ora sotto con il Catania, dobbiamo continuare così anche in Coppa Italia».
Alt, riprendete fiato, ricominciamo. La Provvidenza. È da lassù che dopo otto minuti hanno optato per un cambio incomprensibile per noi umani: fuori Toni per una sospetta lesione ai gemelli del polpaccio (potrebbe stare fermo almeno un paio di settimane, oggi la risonanza), dentro Totti. Dentro la luce, il genio del bene, luomo dei sogni, colui che nei piani di Ranieri non avrebbe dovuto giocare. Eppure, Torino poteva essere loccasione giusta per la coppia da favola. Totti si sentiva carico. Alla vigilia, aveva scambiato parole daffetto con lamico Alex Del Piero, una bandiera che - da curriculum vitae - sarà sempre meno bandiera di Francesco. «Sono entrato veramente a freddo senza un minuto di riscaldamento. Inoltre, il campo era pesante e dopo tre settimane che stavo fuori è stato complicato».
Lampi di luce nel buio gelido di Torino, giocando lontano dalla porta, cercando di accorciare le distanze con la linea mediana giallorossa Francesco si è sacrificato e nella ripresa è stato premiato con il gol numero 10 in campionato (su 13 gare), 188esimo in A, 241esimo in carriera. «Con lo spirito giusto e la cattiveria che abbiamo avuto, abbiamo meritato questa vittoria». Francesco si gode 3 punti favolosi. Un orgasmo. «È stato un gol importantissimo. Siamo contenti e sono contento di aver raggiunto un altro giocatore importante come Signori, ma sono più contento di aver preso i tre punti e aver allungato su una squadra importante come la Juve».
A fare la differenza è stato «lo spirito della squadra, di un gruppo che è venuto a fare una grande partita e che sta attraversando un grande periodo, con un risultato positivo dietro laltro. Li abbiamo affrontati a viso aperto e abbiamo ottenuto una grande vittoria». Guardare la classifica? No. Ufficialmente (ufficialmente...), Totti dice di non pensare a cosa cè più su della Roma: «Al derby di Milano non tiferò. Pensavo più alla nostra partita e a fare una grande gara. Ovviamente, quando vinci ce chi sempre le squadre che ti stanno davanti. Ma oggi (ieri, ndr)non ci penso». E tu non ci pensare, Francesco. Ci penserà qualcun altro, da lassù. Tu chiamala, se vuoi, Provvidenza.