Siamo a 3 partite dalla Coppa

27/01/2010 alle 08:59.

IL ROMANISTA (G. PIACENTINI) - Obiettivo massimo, sforzo minimo. E’ bastato poco alla Roma per centrare il passaggio alle semifinali di Coppa Italia, e per battere il Catania di Sinisa Mihajlovic. E’ bastato un gol di De Rossi nel secondo tempo, ma c’è voluta una doppia espulsione (sacrosanta) da parte dell’arbitro Pierpaoli per spianare la strada ai giallorossi. E così è arrivato il sedicesimo risultato utile consecutivo tra campionato e coppe: 13 vittorie e 3 pareggi.

Un passo da prima della classe. L’ultima sconfitta risale allo scorso 28 ottobre a Udine, un secolo fa. Un’altra Roma, alle prese con altri problemi di classifica, di ambiente e di giocatori. Ora invece le cose vanno nel verso opposto e anche dopo una prestazione non straordinaria, la squadra di Ranieri riesce a portare a casa il risultato. E una semifinale in cui incontrerà la vincente di Milan-Udinese che si gioca stasera. Eppure la gara di ieri sera

non era facile, per una serie di motivi: c’era il rischio (concreto) di rilassarsi dopo la straordinaria impresa di Torino. E poi il Catania attraversa probabilmente il suo migliore stato di forma in questa stagione.

Ranieri lo aveva detto che voleva continuità, perché altrimenti si sarebbero rischiate brutte figure, che non sono arrivate. Se questo può essere un segnale, la Roma almeno come mentalità è cresciuta. E’ stata la partita dell’arrivederci di Motta (per lui potrebbe essere addirittura un addio) e Okaka e della conferma di Cicinho, di nuovo in campo per uno spezzone di partita dopo la gara interna col Basilea. Sarà lui il vice-Cassetti fino al termine

della stagione. Un’opzione in più per il tecnico. Domenica c’è il Siena, e per continuare a sognare bisognerà, contro tutte le scaramanzie, fare 17. Come Riise, il nuovo idolo della Sud.