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CORSPORT - La storia di Sensi e Mezzaroma inizia nel marzo del 93. A quellepoca la Roma è di proprietà di Giuseppe Ciarrapico e galleggia, con Vujadin Boskov in panchina, tra la parte media e quella bassa della classifica. Gli affari del presidente però, non vanno a gonfie vele. Anzi. I debiti accumulati nel tempo lo portano al crac e allarresto per bancarotta fraudolenta. E la fine.
IL BINOMIO - In quei giorni cominciano le grandi manovre attorno alla Roma. Il club giallorosso fa gola a tanti. In pole sembra esserci il gruppo Casillo, poi cè Gaucci. Ma spunta una cordata romana: dopo trattative bollenti e frenetiche, tra il 20 e il 21 maggio 1993, il costruttore Pietro Mezzaroma e il petroliere Franco Sensi sborsano oltre settanta miliardi ..
IL BINOMIO - In quei giorni cominciano le grandi manovre attorno alla Roma. Il club giallorosso fa gola a tanti. In pole sembra esserci il gruppo Casillo, poi cè Gaucci. Ma spunta una cordata romana: dopo trattative bollenti e frenetiche, tra il 20 e il 21 maggio 1993, il costruttore Pietro Mezzaroma e il petroliere Franco Sensi sborsano oltre settanta miliardi e si comprano la Roma. Il pacchetto azionario viene diviso in parti uguali e così la Figc può avallare liscrizione dei giallorossi al campionato 1993/1994, che era in serio pericolo. Niente fallimento quindi: è limpresa del binomio Sensi-Mezzaroma.
DUE ROMANISTI - Mezzaroma e Sensi sono entrambi romanisti. Il padre di Sensi è addirittura uno dei soci fondatori del mitico Campo Testaccio, prima casa della Roma. Lui, Franco, ha interessi in molti campi: dal petrolio, alla finanza e alleditoria. Mezzaroma invece, è il proprietario di un impero immobiliare a Roma. Lingresso nel mondo del calcio non è affatto facile: i due si devono scontrare con personaggi del calibro di Berlusconi, Agnelli, Pellegrini. Lunica chiave sono le idee. E di idee, si sa, ognuno ha le sue. E allora, nel preparare la nuova stagione, ecco i primi contrasti.
I CONTRASTI - Prima di tutto, va individuata la figura del nuovo presidente. Scartata lopzione Malagò, viene scelto il generale Ciro De Martino, nome che sta bene ad entrambe le parti.
«Questa Roma è nuova, e dal nuovo deve ripartire » è il motto di Sensi e Mezzaroma. Viene nominato così un nuovo consiglio di amministrazione: 18 persone, 9 scelte da uno e 9 dallaltro. Il contrasto sale di livello quando si tratta di rinnovare larea sportiva: Mezzaroma vuole Moggi, Sensi non ci sente e fa il nome di Mascetti. La soluzione dei due insieme non può durare più di tanto, e infatti il 9 luglio del 93 Emiliano Mascetti lascia il club, salvo poi essere richiamato da Sensi stesso. Il rapporto va avanti in un clima di diffidenza.
UN SOLO PADRONE - La spaccatura, allinterno della Roma, è insanabile. La soluzione auspicata dai tifosi è un passo indietro di Sensi o di Mezzaroma, in modo tale che un solo proprietario possa decidere in libertà: il campionato che si sta avvicinando può rivelarsi fallimentare senza una strategia precisa. La guida tecnica viene affidata a Carlo Mazzone, romanista sul quale lassenso è comune. La Roma però stenta a decollare e tra Sensi e Mezzaroma ormai è rottura totale. Da ottobre 93, si fa sempre più realistica lipotesi che Mezzaroma ceda le sue quote a Sensi. La doppia conduzione dura solo sei mesi: «Credo che il mio compito sia esaurito» dice Mezzaroma il 28 ottobre 1993. Gli rimarrà solo un diritto di prelazione qualora Sensi decida di vendere entro il 1998. La Roma diventerà di proprietà del solo Franco Sensi l8 novembre 1993, dopo la risoluzione di un contratto da oltre sessanta miliardi.