«Sembra la Roma dello scudetto!»

25/01/2010 alle 09:35.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - A casa è tornato quasi alle quat­tro del mattino, dopo una notte da ricor­dare. Non accadeva da tempo. Mesi, for­se un anno, forse più, che non si celebra­va un’impresa della Roma come questa. Francesco Totti è rientrato quando non se l’aspettava. Ranieri gli aveva spiegato i motivi per i quali lo portava in panchina. Se non fosse stato necessario neanche sarebbe entrato. Poi in­vece gli è capitato di gio­care praticamente tutta la partita, di segnare per la prima volta in casa del­la Juve e di tornare a vincere dopo nove anni a Torino. Tutte sensazioni forti, che meritano di essere ricordate. «Questa è una grande Roma, mi ricorda quella del­l’anno dello scudetto. Per la compattez­za del ..



Ma il feeling con il nuovo tecnico è di­verso:

«Ranieri è un romano doc, un grande tecnico, un uomo che si fa capi­re nello spogliatoio. E’ carismatico, ha idee chiare, sa dove vuole arrivare. Poi parla la mia stessa lingua... In questo mi ricorda Mazzone. Tecnicamente più evo­luto, moderno. Ma con la stessa “tigna” tipica dei romani» .

L’ingresso in campo lo ha preoccupato un po’. Il gelo, l’impossibilità di fa­re il riscaldamento com­pleto. Oggi può tirare un sospiro di sollievo e ci scherza su: «Faceva fred­do e ho temuto di farmi male. Se fosse accaduto avrei dovuto strappare il contratto e magari qualcuno sarebbe stato pure contento...» .

Ha capito subito che non sarebbe stata una paseggiata: «Quando ho visto Ranieri girarsi verso di me ho avuto un brivido, poi però quando sono entrato ho cercato di dare tutto. Non è stata una partita facile. Sissoko interrompeva sempre le nostre azioni. Ma abbiamo interpretato la partita da grande squadra, anche quando siamo passati in svantaggio. E non ci siamo ac­contentati del pareggio. Non si può gio­care a quelle temperature e su un cam­po in quelle condizioni. Si mette a rischio l’incolumità dei giocatori. Sarebbe me­glio in inverno giocare all’ora di pranzo» .

Toni dovrà fermarsi per almeno un mese. Tot­ti dovrà tornare a fare gli straordinari: «Mi dispia­ce per Luca, non ci vole­va. Per qualche settima­na avremo qualche solu­zione offensiva in meno. Speriamo di recuperare Baptista e Okaka» .



Dopo il gol ha indicato il silenzio alle curva juventina con l’indice davanti al naso. E’ stato preso di mira per tutta la partita: «I cori che ho sentito a Torino sono stati i peggiori in assoluto. Mi han­no insultato per tutta la gara. Mica sono insulti solo quelli per Balotelli!. Anche se non sono di colore li prendo anch’io. Ed è la stessa cosa» .



Gli dispiace per il momentaccio di Ci­ro Ferrara, con il quale in Nazionale ha avuto un ottimo rapporto: «L’ho salutato a fine partita. Mi spiace che si trovi in questa situazione. Spero che resti e gli faccio il mio in bocca al lupo» .



Ma intanto pensa alla Roma, a un futu­ro che fa sperare: «Dopo aver segnato a Torino, mi preparo tra due settima­ne a sfatare l’ultimo tabù, un gol a Firenze. Dobbia­mo restare con i piedi per terra. Da Siena in poi è cambiata la nostra sta­gione. Adesso viviamo al­la giornata, ma possiamo arrivare lontano. Juan è tornato ai suoi livelli: è impeccabile. E pensare che se­condo qualcuno non era più da Roma. Pizarro è una garanzia. Il suo lancio per Riise è stato un capolavoro. Riise è una forza della natura. Lo avete visto con quel freddo come correva a maniche cor­te?» .