Ritmo e intensità ma troppi gol presi

17/01/2010 alle 10:03.

CORSPORT (A. POLVEROSI) - Ventisette punti con una partita in meno, quella col Bari rinviata per problemi di ne­ve e ghiaccio quando in quel pomeriggio su Genova splendeva il sole e il termometro se­gnava 7 gradi... Vincendola, il Genoa chiude­rebbe il girone d’andata a quota 30, in linea con le sue ambizioni. Eppure c’è qualcosa che non funziona in questa squadra o almeno non funziona come l’anno scorso, quando si impo­se come rivelazione del campionato, perden­do il quarto posto solo nelle ultime giornate, per colpa di un ritorno strepitoso della Fio­rentina e soprattutto per colpa di



DISCONTINUA - E’ vero che ha perso due gio­catori fondamentali, i migliori della scorsa stagione, come Diego Milito e Thiago Motta, ma non ha certo smembrato la squa­dra. Incassati 40 milioni da Moratti, li ha in­vestiti in altri acquisti importanti. Forse l’im­pegno di Europa League non è stato valutato nel modo giusto, forse ci sono stati errori d’impostazione, fatto sta che il ha per­so buona parte di una delle sue caratteristiche migliori, la continuità. Ha accusato delle sbandate incredibili, in partite che sembrava­no giocate da una squadra non allenata da Ga­sperini. Contro le milanesi, in 180 minuti ha preso 10 gol, cinque a Marassi dall’Inter, cin­que a San Siro dal Milan, subendo il gioco dal­l’inizio alla fine.



TROPPI GOL
- Ha la peggiore difesa del cam­pionato, un vero disastro con 32 reti incassa­te in 18 partite, quasi 2 gol ogni 90 minuti. Formazioni come il Catania e l’Atalanta, mes­se assai peggio in classifica, ne hanno subiti 4 in meno. E’ chiaro che qualche problema c’è e Gasperini non è ancora riuscito a risolverlo. Tuttavia il non dà assolutamente l’idea di una squadra in difficoltà, tanto meno in cri­si. Quando riesce ad esprimere il suo gioco è ancora oggi difficile da controllare e arginare per una ragione semplice: nessuno, in Italia, riesce a mantenere livelli di eccellente quali­tà manovrando al massimo del ritmo e dell’in­tensità. Il girone di ritorno servirà al per chiarire bene le sue reali dimensioni. Ga­sperini ci tiene, giustamente, a ricordare che allena una squadra che non possiamo conside­rare da se la paragoniamo a Inter, Milan, , , Roma e , ma i margini di crescita sono comunque evidenti e il ha l’obbligo di andarli a cercare.