
IL MESSAGGERO - «Io sto bene, ci sono...». Totti si ferma qui e lascia aperta ogni soluzione. Francesco continua firmare autografi, da Fiumicino a Caselle. Dove indica alla gente: «Cè Toni». Luca fila via. Anche se risponde a chi gli chiede di avvitarsi lorecchio anche a Torino: «Magari».
Con Totti ha un breve confronto a fine seduta, a Trigoria. Per saperne di più direttamente dal capitano: «Come ti senti?». «Tutto a posto», la replica di Francesco. Il dubbio è lì. Anche perché Toni, pur lavorando in gruppo, è leggermente affaticato da metà settimana. Il tecnico non ci vorrebbe rinunciare: sulle palle inattive, serve nelle due aree.
Vucinic, dal canto suo, è quello che sta meglio e con lui si passa tranquillamente dal 4-3-1-2 al 4-2-3-1. Bel rebus. Nemmeno la formula con i tre ataccanti è da scartare perché «la squadra è abituata a farlo, sa come comportarsi con o senza tridente. Valuterò i pro e i contro. E gli allenamenti. Non sono né certo né ho molti dubbi». Sul rientro di Totti è interlocutorio. Con più frasi. «Gioca se è in forma»; «E pronto, ma non può essere al top»; «Rispetto ad altri gode di un certo beneficio». Un indizio. Restano a casa Baptista (doppia contrattura), Cicinho, Andreolli, Okaka e Faty. Brighi non si allena (influenza intestinale), ma è tra i 20 convocati.