Ranieri: "Questa è la mia Roma"

27/01/2010 alle 09:27.

CORSPORT (G. D'UBALDO) - Con Claudio Ranieri è confer­mata la legge dell’Olimpico. Da quando è arrivato il tecnico di San Saba, la Roma ha vinto 14 partite, con l’unico neo della sconfitta contro il Livorno. Un ruolino di marcia entusiasmante, che con la vittoria di ieri, la seconda in Cop­pa Italia, ha portato la squadra giallorossa in se­mifinale, dove affronterà la vincente di Milan-Udi­nese. Alla vigilia Ranieri aveva avvertito i suoi gio­catori sulle difficoltà del­la gara contro il Catania, che la Roma ha risolto so­lo nel finale con un gol di De Rossi, age­volata dal fatto che il Catania è rimasto in 9 per le espulsioni di Bellusci e Augustyn. ..

E’ andata come Ranieri aveva previsto:

«Sapevamo che il Catania si sarebbe di­feso con tutti i suoi effettivi per poi ripar­tire in contropiede, cercando di sfruttare ogni nostra disattenzione. Per questo avevo chiesto di essere concentrati. Sia­mo stati bravi e attenti, abbiamo fatto la partita che dovevamo fare anche se non abbiamo concretizzato tutte le opportu­nità che abbiamo avuto. Il punteggio non rende giustizia alla gara della Roma, ab­biamo sbagliato troppi gol. Temevo il Ca­tania, per questo ho fatto poco turn over e non ho sostituito i giocatori che di soli­to vengono utilizzati di più» .



Ora attende di conosce­re l’avversario che incon­trerà nel prossimo turno:

«Era importante andare avanti, abbiamo centrato la semifinale, sono con­tento » . Infine una consi­derazione sull’organico che ha a disposizione. Esclude un ritorno sul mercato dopo l’infortunio di Toni:

«No, non credo che ce ne sia bisogno. To­ni ha fatto solo due partite con noi, è bel­lo giocare anche con e Vucinic» .




Elogia i suoi giocatori: «Riise ha spin­to molto anche questa volta, soprattutto nel primo tempo. Per fortuna ci ha pen­sato , avevamo le polveri bagna­te in attacco, ma anche Okaka mi è pia­ciuto molto. Positivo anche il recupero di Mexes, è stato molto bravo, determinato, concentrato, sono contento per lui. I ra­gazzi hanno fatto girare la palla come avevo chiesto, la partita è sempre stata nelle nostre mani, tant’è vero che Doni non ha fatto nessuna parata. Sono soddi­sfatto soprattutto dell’in­telligenza tattica dimo­strata » .



L’unica nota stonata, Menez, sostituito alla fine del primo tempo: «Non poteva avere i 90 minuti nelle gambe e si era inte­stardito, voleva fare la giocata, per questo l’ho tolto. Cerci poteva darmi qualcosa di di­verso. Con il suo ingresso Taddei si è spo­stato a sinistra, dove aveva giocato mol­to bene a Siena. A Cerci, quando è entra­to, sono capitate subito due palle in velo­cità, doveva rompere il fiato. Il suo ap­porto ce lo dà sempre. Gli potrei dare più fiducia, ma non sono un allenatore che ama giocare con... il 4-6-0».

La Roma in questo momento non accu­sa la fatica, anche in quei giocatori che non si fermano mai: «L’entusiasmo aiuta, i giocatori corrono, pressano, si supporta­no in campo. Bisogna sfruttarli in questo momento positivo. Se ci saranno cali di forma li farò riposare».

Ha dato una nuova fisionomia alla Ro­ma:

«Come prima cosa avevo chiesto di lottare dal primo all’ultimo mi­nuto, cambiare la menta­lità. Volevo una squadra equilibrata, perchè quan­do io affrontavo la Roma la facevo venire avanti e poi la battevo perchè li trovavo sempre scoperti dietro. Abbiamo acquisito sicurezza, i ra­gazzi avevano perso autostima. Ho cer­ di isolarli, non farli pensare più so­lo a giocare bene, a non fare solo il colpo di tacco. Per come vedo io il calcio, han­no fatto un ottimo cambiamento».




Adesso deve pensare al Siena. «Conto di recuperare tutti i giocatori che hanno riposato a parte Toni» .