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LA REPUBBLICA - La vendetta è servita, spietata, glaciale. Nel frigorifero dell'Olimpico di Torino, Claudio Ranieri forse 'esonera' Ciro Ferrara, completando un piano solo sognato dopo la sua cacciata dalla panchina della Juve, probabilmente meditato a lungo dopo l'avvento su quella giallorossa. Questioni personali a parte, la vittoria della Roma contro la Juve fortifica il terzo posto dei capitolini, mentre affossa pericolosamente le possibilità juventine di partecipare all'Europa che conta.
NIENTE TRIDENTE - Stuzzicanti, dopo una settimana di congetture, le scelte dei tecnici. Ferrara non lancia il nuovo Candreva, ma si affida al guerriero Sissoko quale perno centrale del rombo in mediana a sostegno del tandem offensivo Amauri-Del Piero. Ranieri lascia in cantiere il tridente, affidandosi ad una mediana robusta e puntando su Toni e Vucinic in avanti. Un piano saltato subito: polpaccio capriccioso per Toni, e dentro il rientrante Totti.
ANIMI CONGELATI - La prima frazione non scalda animi congelati. Tatticamente la Roma si fa preferire, se non altro per la capacità di tenere compatti i reparti. A livello pratico però, Buffon passa 45' di assoluta tranquillità: il portiere si preoccupa solo su una battuta da breve distanza di Totti (palla alta), mentre assiste con distacco ad una serie di trame giallorosse dove però latita l'ultimo passaggio. La Juve con Sissoko sembra acquisire un po' di tono, ed anche le fasce sono sfruttate in maniera accettabile. Buona la produzione di cross, discrete le chance sulle teste di Amauri e Del Piero. Chi però avvicina maggiormente il gol è Marchisio, con un interno a girare: palla non lontana dalla porta.
LE GRANDI FIRME - Nella ripresa, i principali attori entrano in scena. Il primo acuto è di Del Piero, che sfodera un perfetto diagonale sinistro da posizione decentratissima. Un gol pregevole, al quale la Roma reagisce caparbiamente ma denotando eccessivo nervosismo. La replica di Totti arriva a metà ripresa. Grosso è ingenuo nel trattenere Taddei: rigore che il n.10 giallorosso, che mai aveva segnato a Torino, non sbaglia. "E' stato fondamentale affrontare la gara a viso aperto - spiega Totti -. L'entrata a freddo? Difficile dopo tre settimane di stop, ma ho messo lo spirito giusto e la giusta cattiveria".
DECIDE RIISE - Ferrara cerca di vincere la gara, inserendo Candreva per Grygera ed arretrando Salihamidzic sulla linea dei difensori. Il difensore decisivo però è Riise, scrittore del capitolo finale. Il norvegese, con un perfetto inserimento, costringe Buffon al fallo da ultimo uomo e la Juve in dieci, quindi, in pieno recupero, impatta di testa un preciso cross di Pizarro regalando alla Roma una vittoria sulla Juve che mancava da sei anni.
RANIERI: "NESSUNA RIVALSA" - Ranieri è soddisfatto ma non parla di rivalsa: "E' stata la vittoria del carattere, volevamo vincere per i nostri tifosi che sono arrivati in massa. Vittoria sul piano personale? Non vale più di altre, sono contento perché la Juve è una rivale nella lotta alla Champions League. Non mi devo prendere rivalse, sono contento di quello che ho fatto e Torino ed ora sono supercontento di quello che faccio a Roma, casa mia". Cosa è cambiato dall'arrivo di Ranieri? "Piano piano ci siamo assestati, molti giocatori, vedere Taddei, si sono ritrovati". L'Inter è lontana otto punti: "La parola scudetto è troppo grossa, lasciamola all'Inter, noi pensiamo ad arrivare in Champions". La polemica: "Ho salutato coloro che ho incontrato, anche Ferrara. I dirigenti? Quelli non li saluto"
FERRARA ASSOLVE LA SQUADRA - Ferrara è deluso ma assolve la squadra: "La Juve meritava di più, ma ci troviamo a commentare ancora una sconfitta in un periodo difficile". Al chiuso degli spogliatoi: "Nessun ulteriore approfondimento, solo qualche parola alla squadra. Ai ragazzi ho detto che in questi momenti bisogna dimostrare di essere veri uomini, il momento è delicato per tutti". Panchina a rischio? "Con i dirigenti ho parlato in settimana, ci parliamo spesso ultimamente, tutti insieme dobbiamo cercare di uscirne". Sui singoli, si parla di Diego: "Ha incontrato delle difficoltà, ma risente anche lui del momento generale della squadra"