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CORSPORT (G. D'UBALDO) - Brillante, in vena di battute. Pronto a cloroformizzare con una risata una vigilia elettrica. Claudio Ranieri affronta per la prima volta la Juventus da avversario. Laffronta a casa sua, la settimana dopo averla superata in classifica. In cinque mesi gli è cambiata la vita. Esonerato dalla Juve, è tornato a casa sua e ha avuto subito successo. Oggi a Roma sta come un papa, limperatore Claudio.
QUA LA MANO - La Juventus. «Non sono animato da spirito di rivalsa. Sono un uomo di calcio, so che succedono certe cose. La Juve è una grande squadra con tanti campioni che saluterò volentieri. In due anni ci siamo tolti tante soddisfazioni. La Juve questanno non ha continuità, ma resta grande, ha colpi di coda come contro lInter. Mi aspetto una squadra nervosa, forte, che vuole dare un calcio alla crisi. Una squadra determinata, attenta, che può fare gol in ogni situazione. Noi in Champions ci stiamo e ci vogliamo restare, i precedenti miei e della Roma non sono positivi, io non lho mai battuta e anche la Roma negli ultimi anni non ha mai vinto. Sarà difficile ma ci proveremo».
Il tridente. «Pensiamo ad Avatar... Lo avete visto? Non potete perderlo, sembrava di stare sulle giostre... Con il tridente ci abbiamo già giocato, la squadra sa come comportarsi, sia con tre che con due punte. Valuterò con serenità, un allenatore sceglie anche in base alle sensazioni. Totti è pronto. Non può essere al top, ci arriverà gradatamente. Comunque Totti allinterno dello spogliatoio gode di un certo beneficio».
De Rossi e il Real Madrid. «Non sono la persona più adatta a rispondere, ma non lo venderei neanche per 80 milioni».
Blanc disse che ha esonerato Ranieri perché gli voleva bene. «Pensa se mi voleva male... (ride di gusto). Mi lascia pensare che vuole male a Ferrara...».
Montali disse che scelse di lasciare la Juve perché non si era creata quella chimica che alimenta il feeling. «Io fino a un certo punto ho avuto una ottima chimica, poi sono cambiate alcune cose e questa chimica si è interrotta».
Un esonero che non brucia più. «Sono sincero, voi vedete la situazione in generale. Mettetevi nei miei panni. Sono tornato a Roma, a casa mia, la città che ho amato, la squadra che ho amato. Lunica cosa che voglio fare è portare in alto la Roma. Voglio il meglio per la Roma».
IL SILENZIO E DORO -Una sola versione sul suo esonero, quella che trapela dalla Juve. «Può darsi che in questi anni farò un libro e dirò la mia sul calcio, su quello che ho vissuto. Ma oggi non mi sembra giusto e non sarei io, perchè credo che un allenatore ogni volta che chiude un rapporto debba tenere dentro di sè tutto quello che è successo, il bello e il brutto. Sono uscite delle versioni che forse neanche loro hanno dato, sono sempre contro di me, ma non è mai virgolettato nulla. A me non piace mettere in piazza certe cose, credo che un allenatore debba chiudere la porta e andare via tranquillamente, credo che noi allenatori siamo pagati anche per questo. E il mio modo di rispettare il mio ex datore di lavoro. Dire la mia verità? A che pro? Non serve».
I tifosi della Juventus. «Non so come mi accoglieranno. Per un anno e trequarti ho avuto un rapporto bellissimo, mi hanno sostenuto e mi hanno fatto i cori a favore. Nellultimo mese me li hanno fatti contro. Bisogna saper accettare luno e laltro. Io ho un buon ricordo, vedrò allo stadio quello che sarà, ma il mio pensiero è sempre alla Roma e ai tifosi della Roma»
Bettega ha detto che la Juve risorgerà contro la Roma come il Milan. «Mi sono grattato...».