Per fortuna che c'è Moratti

17/01/2010 alle 09:33.

IL ROMANISTA (G. DOTTO) - Pensando alla sciagura che si sta abbattendo su quelli del West Ham, teniamoci strette le sorelle Sensi, piccole donne non crescono, allacciati nel tepore due stanze e cucina di una mediocrità assoluta ma, almeno, ahimè, stabile e chissà quanto capace di andare avanti. Se i comuni mortali passano un terzo della loro vita a sognare, questo dato per i non comuni romanisti va almeno raddoppiato. Ogni tanto, stremati dalla fatica onirica, svegliamoci e ricordiamoci che il peggio è sempre in agguato. Consolazione poveraccia? Ben ci sta..



Detto questo, ecco il . Pronti a salutare senza nessun magone la Bestia, ragazzo squisito, una pasticceria calcistica, dove trovi di tutto, l’infimo e il sublime, la panna rancida e il tocco di zabaione. Prima o

poi bisognerà dire, lo stiamo dicendo, che gli scarti Reali dell’Inter si chiamano Cambiasso, Samuel e  Snejider, i nostri (grazie Bronzetti) Cicinho e Baptista. Venti milioni di euro, due che insieme non fanno un Galloppa, regalato al Siena, oggi giocatore chiave del Parma, domani della Nazionale. Per nostra fortuna, Moratti e i fenomeni che lo consigliano, ci vengono in soccorso quasi ogni anno, ramazzando i nostri carichi pendenti, Batistuta (estinto), Chivu (bravo ma friabile), Mancini (mai stato), ora Baptista (che mai sarà). Prontissimi dunque a salutare la Bestia e il Bambino (Cicinho), mai abbastanza pronti a sopportare le assenze di , figuriamoci il suo addio, quando sarà.



Ci si aspetta molto da Luca Toni e da Mirkobaldo Vucinic, oggi all’Olimpico. Il gol numero uno dal primo

(sotto la curva, please, perché l’orgasmo ha da essere totale) e tanta sostanza dal secondo. Ma non solo. Luca e Mirko, insieme a , Pizarro e Juan, devono spiegarci che questa Roma sa esistere con  personalità e ambizione, anche senza colui che, da capitano della Roma ne è diventato il sinonimo stesso. Cominciare a pensare una
Roma senza , nel momento in cui c’è ancora, è la disperata lungimiranza dei vivi.