
LEGGO (T. ORMEZZANO) - Non ceravamo tanto amati. Ciro Ferrara per la prima volta in carriera incrocia Claudio Ranieri. Il recente passato e il presente bianconero si sfidano in un sabato sera che promette scintille. Il miracolato contro lepurato: da una parte il giovane che la società ha incatenato alla panchina, nonostante figuracce assortite, dallaltra il vecchio mandato via al primo errore, a due giornate dal traguardo finale, alla faccia dello stile Juve. ..
Il romano non ha nulla a che spartire con Ivan Drago, eppure è lui lavversario numero uno di Ciro Rocky. Il primo round un anno fa, quando lallora dirigente Ferrara non nascendeva qualche perplessità sulloperato di Ranieri. E non immaginava di doverlo sostituire. Però, talune scelte - su tutte Poulsen, e non Xabi Alonso - suscitavano censure in molti settori legati al club di corso Ferraris.
Ottenuto il posto di lavoro, Ciro ha preferito un cagnaccio come Melo a un playmaker come DAgostino. Juve punto a capo, ma con ventanni abbondanti di esperienza in meno in panchina. E dire che allinizio Ferrara piaceva a tutti, sembrava davvero un altro Guardiola. Fatto in casa, giovane e low cost. Pronti via, e vince le sue prime sei partite in serie A, prima del lento e inesorabile tracollo. Ora parlano i numeri: la sua Juve è in ritardo di dieci punti rispetto allanno scorso, ha segnato un gol in meno e ne ha incassati addirittura dodici in più, è a -13 dalla solita Inter (Ranieri dopo venti giornate era a -3). E già fuori dallEuropa che conta, dalla lotta scudetto e persino dalla zona Champions league.
Ranieri no, lui se la ride. Gli sono bastate 18 partite, due in meno di Ferrara, per conquistare otto punti in più delluomo che gli ha tolto di mano il volante della Juve. Domani lex torna allOlimpico alla guida della sua Roma fresca di sorpasso. Loccasione è unica: restituire lo sgarbo a Ferrara. E soprattutto a Blanc, che lo giubilò in malo modo