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GASPORT - Domenica cè Parma-Inter: parla lex. E raramente cade nel banale. Soprattutto quando il tema è lamico Totti e la maglia azzurra o lanno passato nellInter di Lippi. Senza dimenticare il tema più istituzionale, Parma-Inter appunto. Le parole di Christian Panucci escono sincere. «Eh no caro Francesco, se andrai in Nazionale e io fossi quello che ci rimette il posto dopo aver lottato due anni per la qualificazione, sarei molto arrabbiato».
Chiaro? Panucci non ha dubbi: Totti deve mantenere la parola data. Niente nazionale, Sudafrica 2010 compreso. Panucci non transige, nemmeno di fronte al suo vecchio capitano. «Totti è un grandissimo giocatore, che sta ancora bene. Se io dichiaro di avere chiuso con la Nazionale, devo essere coerente e non andarci più».
Niente di personale, dunque. Ma questo ritorno non sha da fare. Anche se poi Panucci chiude largomento così «Alla fine spero che venga presa la decisione migliore, mase io fossi quello lasciato a casa, un giro a Viareggio a chiedere spiegazioni lo farei».
Chiarezza Viareggio? Ovvero Marcello Lippi. Lallenatore che Panucci ha incrociato nella sua stagione allInter, lallenatore che non lo ha convocato ai mondiali. E scatta lamarcord. «Di bello che ricordo? La colazione aMilano, poi quella bella tangenziale. E poi si aprivano i cancelli di Appiano e avevo già voglia di uscire».
Ride Panucci, mail suo rammarico è evidente perché in nerazzurro sperava di combinare qualcosa di meglio. «Scherzi a parte, è stato un anno in cui sono stato benissimo allInter, a parte gli episodi con Lippi. Ringrazio Moratti perché mi è sempre stato vicino, ma è stata una stagione sfortunata. Ero andato a Milano con tanto entusiasmo e sono riconoscente a tutti: contro lInter io non ho niente. Ricordo di aver fatto una stagione discreta: ho fatto 26 partite e poi non ne ho più fatta una perché ho litigato».
Polemiche E domenica lInter se la ritrova contro, come è accaduto già molte volte. «Non mi tremano le gambe e non mi trema il cervello, maho la grande consapevolezza che non sto facendo bene e che devo cambiare il registro, per quello che si aspetta la società, per quello che si aspetta la gente e per quello che mi aspetto io personalmente. Cercheremo di fare un po di autocritica sia a livello personale sia a livello di collettivo cercando di cambiare subito marcia, perché è importante per noi arrivare subito a 40 punti».
Anche contro lInter di Mourinho. Magari senza strascichi polemici per larbitraggio. «Credo che larbitro verrà qui con grande serenità. Mourinho ha detto la sua, e non sta a me dire se è giusto o non è giusto, però io mi auguro e sono sicuro che gli arbitri non saranno influenzati da nulla»