IL ROMANISTA (GIAMMARIOLI) - Mi i rendo conto che probabilmente sarà colpa delletà che avanza a rendermi sempre più stizzito e insofferente quando parlo e scrivo di calcio e che,altrettanto probabilmente, questo malessere sconfina nellinsofferenza ogniqualvolta assisto ad una partita della mia squadra del cuore: la Roma.
Premessa dovuta perché la causa di questo stato di insofferenza da un po di tempo a questa parte viene provocato dai ragazzi che Pierluigi Collina continua a designare per le partite della Magica. Dopo lineffabile Mazzoleni contro il Chievo il designatore arbitrale ha ritenuto bene di mandarci, in una partita dal risultato scontato ma pur sempre valida per passare ai quarti di Coppa Italia, un altro fischietto, quel signor Morganti, che quando vede le maglie (giallo)rosse sembra un toro che come tutti sappiamo è animale assai insofferente a quel colore. Con una Triestina imbottita di riserve e giustamente preoccupata di portare a casa una salvezza mai facile da raggiungere nella serie cadetta, ha applicato ancora una volta ,ma al contrario, quella regola non scritta della sudditanza psicologica dietro la quale ormai si giustificano le nefandezze arbitrali nei confronti delle compagini sulla carta meno forti e comunque meno famose.
Il signor Morganti, forse temendo che la Roma possa fregiarsi per prima della famosa stella dargento per i dieci trofei vinti, al primo(e unico) contrasto in area giallorossa ha punito con un calcio di rigore che definire generoso è riduttivo un contrasto tra Cassetti e Della Rocca gelando i settemila spettatori dellOlimpico che non avevano certo bisogno di ulteriori rinfrescamenti. Ma non è finita lì. Il fischietto di Ascoli Piceno , non ancora soddisfatto, ha negato almeno due rigori limpidissimi a favore della Roma che soltanto al 45° è riuscita a riequilibrare le sorti della partita.
Nulla ha potuto nella ripresa quando i ragazzi di Ranieri hanno dominato i giuliani realizzando tre reti e sfiorandone almeno altrettante. Missione compiuta, passaggio ai quarti raggiunto e tante note liete per i nostri colori che hanno fatto dimenticare lennesima nefandezza arbitrale nei nostri confronti che è stata, a mio avviso,sottovalutata dalle cronache apparse sui giornali di ieri. Io invece non ci sto e resto sempre a sperare che il vicepresidente vicario della Lega si faccia sentire nelle sedi opportune perché se invece della Triestina ci fosse stato ad esempio il Genoa( ogni riferimento alla partita di domenica prossima non è casuale) non so se adesso staremmo a parlare di una Roma lanciata verso la fatidica stella dargento.
Detto di Morganti, che nella mia personale lista va meritatamente ad aggiungersi ai vari Rosetti, Rocchi e Orsato, quasi esclusivamente indicazioni positive per Ranieri dal martedì di Coppa. Sufficiente la difesa che ha comunque confermato lurgenza di trovare un sostituto di Riise (meglio Pit di Cassetti); il solito immenso Pizarro in cabina di regia coadiuvato da Brighi mentre Faty sembra non essere ancora pronto a certi livelli. Ottimo a mio avviso Cerci (ma perché Ranieri dice che ha la sfortuna di avere un tecnico che non esalta le sue qualità?) e il solito Vucinic croce e delizia a tratti inconsistente a tratti devastante. La cura della carota ha dato ottimi risultati per quel che concerne Menez mentre, esclusa la splendida punizione, Baptista mi sembra ancora ai margini dei meccanismi di gioco di Ranieri. Se Moratti lo acquisterà dando alla Roma Burdisso e soldi sarebbe a mio avviso la soluzione ideale mentre Menez e Cerci me li terrei ben stretti e cercherei di impiegarli con più assiduità anche in campionato e in Europa. Ma adesso, come ha giustamente ricordato Ranieri, pensiamo al Genoa e a quel simpaticone del suo allenatore per riprenderci il maltolto dellandata e, chissà, per raggiungere o scavalcare quella Juve che andremo a trovare sei giorni dopo. Se gli arbitri ce lo permetteranno ci sarà da divertirsi!