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CORSPORT (F. M. SPLENDORE) - E il doppio ex di Juventus-Roma oltre ad essere luomo delle scelte difficili perché la carriera di Lionello Manfredonia è trascorsa tra la Lazio, i bianconeri e i giallorossi. Difficile trovarne un altro... Cinquantuno gare di campionato e sette gol con la Juventus tra l85 e l87; settentatré partite e quattro reti con la Roma tra l87 e l89. Da un po di Lionello Manfredonia fa il manager di calciatori dopo essere passato per lesperienza di direttore sportivo...
Juventus-Roma una classica letta da un professionista che ha vestito quelle maglie. Quale sarà il motivo dominante della partita?
«Juventus e Roma da anni hanno dato vita a scontri da vertice. Lo sarà anche questo e credo che il personaggio al centro della partita sarà Ranieri. Ha alle spalle una carriera che dimostra come sia un tecnico da grandi piazze. A Torino è stato esonerato in un modo non da Juve, ha rilanciato la Roma facendo un gran lavoro. Sarà caricatissimo».
Ci spiega il non da Juve?
«Beh, non succede spesso alla Juve. E poi a due giornata dalla fine. Non ho informazioni dirette, ho letto di scontri con qualche senatore. Comunque è stata una deroga allo stile del club».
Chi è favorita domani?
«Favorita è la Roma. E in un gran momento e può fare il colpo ».
Ranieri. Solo conferme da lui o anche qualcosa di cui stupirsi?
«Sono sincero. Quando la scelta è caduta su di lui ho pensato solo che rispetto alla Roma di Spalletti, splendida nel gioco, tutti ci saremmo dovuti abituare a qualcosa di diverso. E invece Ranieri ci sta facendo vedere qualcosa in più del suo pragmatismo. La Roma gioca molto bene».
Ferrara. Di passaggio, da cambiare o da Juve fino in fondo?
«Da Juve. Ciro è stato un campione e io ritengo che per allenare se sei stato calciatore e conosci anche i meccanismi dello spogliatoio ti aiuta. Poi, certo, ci sono le eccezioni alla Sacchi, il maestro degli allenatori che non ha mai giocato al calcio. Ferrara ha bisogno di tempo, allenare in certe realtà non è facile: lo stesso Trapattoni non partì bene. Guardate Leonardo, ci ha messo un po e poi ha quadrato il cerchio. Alla Juve però le attenuanti sono tante».
Quali?
«Ci sono giocatori per me importanti, direi fondamentali, della squadra bianconera, che pochissime volte sono stati schierati insieme per le numerose assenze: parlo di Sissoko, Camoranesi, Marchisio e Iaquinta. Poi la Juve paga la crisi di Trezeguet ed Amauri e per questo Iaquinta sarebbe stato ancora più utile. Diego per me è un grande giocatore ma deve potersi ambientare».
E Del Piero? Dopo linfortunio ha giocato poco...
«Deve avere più spazio. Va avanti con gli anni ma è sempre lui».
Juve e Roma, entrambe in Champions?
«La Roma sì e aggiungo che se Totti è al cento per cento la squadra di Ranieri può inserirsi nella lotta scudetto. La Juve non lo so... Lotterà per il quarto posto con Fiorentina e Napoli».
Amauri in Nazionale?
«Se Borriello conferma quello che sta facendo e se Toni cresce sulla strada appena ricominciata con la Roma sono loro i compagni di viaggio di Gilardino. La decisione spetta a Lippi».
Cosa deve fare la Juve per guarire?
«Ritrovare tranquillità, va anche bene lavorare sui più giovani come hanno fatto riportando dentro Paolucci. Per me serve un grande difensore centrale con una lunga carriera davanti. In difesa devono svecchiare».