Manfredonia il doppio ex: «Stavolta dico Roma, ma Ferrara è uno da Juve»

22/01/2010 alle 09:30.

CORSPORT (F. M. SPLENDORE) - E’ il doppio ex di Juventus-Roma oltre ad essere l’uomo delle scelte difficili perché la carriera di Lionello Manfredonia è trascor­sa tra la Lazio, i bianconeri e i giallorossi. Dif­ficile trovarne un altro... Cinquantuno gare di campionato e sette gol con la Juventus tra l’85 e l’87; settentatré partite e quattro reti con la Roma tra l’87 e l’89. Da un po’ di Lionel­lo Manfredonia fa il manager di calciatori dopo essere passa­to per l’esperienza di direttore sportivo...

-Roma una classica letta da un professionista che ha vestito quelle maglie. Qua­le sarà il motivo dominante della partita?

« e Roma da anni hanno dato vita a scontri da vertice. Lo sarà anche questo e cre­do che il personaggio al centro della partita sa­rà Ranieri. Ha alle spalle una carriera che di­mostra come sia un tecnico da grandi piazze. A Torino è stato esonerato in un modo non da , ha rilanciato la Roma facendo un gran la­voro. Sarà caricatissimo».



Ci spiega il “non da ”?

«Beh, non succede spesso alla . E poi a due giornata dalla fine. Non ho informazioni dirette, ho letto di scontri con qualche senato­re. Comunque è stata una deroga allo stile del club».




Chi è favorita domani?


«Favorita è la Roma. E’ in un gran momento e può fare il col­po ».

Ranieri. Solo conferme da lui o anche qualcosa di cui stu­pirsi?

«Sono sincero. Quando la scelta è caduta su di lui ho pen­sato solo che rispetto alla Roma di Spalletti, splendida nel gioco, tutti ci saremmo dovuti abituare a qualcosa di diverso. E invece Ranie­ri ci sta facendo vedere qualcosa in più del suo pragmatismo. La Roma gioca molto bene».

Ferrara. Di passaggio, da cambiare o da Ju­ve fino in fondo?

«Da . Ciro è stato un campione e io ri­tengo che per allenare se sei stato calciatore e conosci anche i meccanismi dello spogliatoio ti aiuta. Poi, certo, ci sono le eccezioni alla Sac­chi, il maestro degli allenatori che non ha mai giocato al calcio. Ferrara ha bisogno di tempo, allenare in certe realtà non è facile: lo stesso Trapattoni non partì bene. Guardate Leonardo, ci ha mes­so un po’ e poi ha quadrato il cerchio. Alla però le atte­nuanti sono tante».

Quali?

«Ci sono giocatori per me importanti, direi fondamenta­li, della squadra bianconera, che pochissime volte sono sta­ti schierati insieme per le numerose assenze: parlo di Sissoko, Camoranesi, Marchisio e Ia­quinta. Poi la paga la crisi di Trezeguet ed Amauri e per questo Iaquinta sarebbe stato an­cora più utile. Diego per me è un grande gio­catore ma deve potersi ambientare».

E Del Piero? Dopo l’infortunio ha giocato poco...

«Deve avere più spazio. Va avanti con gli an­ni ma è sempre lui».

e Roma, entrambe in ?

«La Roma sì e aggiungo che se è al cen­to per cento la squadra di Ranieri può inserir­si nella lotta scudetto. La non lo so... Lot­terà per il quarto posto con Fio­rentina e
».

Amauri in Nazionale?

«Se Borriello conferma quel­lo che sta facendo e se Toni cresce sulla strada appena ri­cominciata con la Roma sono loro i compagni di viaggio di Gilardino. La decisione spetta a Lippi».

Cosa deve fare la per guarire?

«Ritrovare tranquillità, va anche bene lavo­rare sui più giovani come hanno fatto ripor­tando dentro Paolucci. Per me serve un gran­de difensore centrale con una lunga carriera davanti. In difesa devono svecchiare».