Juve, Ferrara nei panni di Ranieri

23/01/2010 alle 10:42.

LA STAMPA - Sedutosi sulla panchina della Juve al posto di Claudio Ranieri, nella coda della stagione scorsa, Ciro Ferrara vorrebbe evitare di replicarne il destino. Anche se, di questi tempi, quel sentiero ha il sospetto di percorrerlo: «Se Ranieri meritasse l’esonero proprio non lo so, io faccio l’allenatore e non potrei rispondere.

Ma non ci furono complotti o congiure, precisa il tecnico bianconero, che l’anno passato era dirigente del settore giovanile, finché non prese il posto al collega: «Io ho gufato Ranieri? No, sinceramente. Sono stato calciatore per tanti anni, poi ho cominciato una carriera nel settore giovanile e adesso sono allenatore. A me preme solo che la società stia ad alti livelli». Occupare quel posto, insomma, fu una sorpresa anche per lui: «Non credo che nessuno possa pensare minimamente che Ferrara potesse aspirare alla panchina della . Quando sono stato chiamato, era già stato fatto il mio nome, ma non ero lì a gufare Ranieri. Non è nel mio carattere, non è nella mia concezione: ci tengo a dire che da parte mia non è mai accaduto qualcosa del genere». Nessuna macchinazione, ribadisce, anche se il nome di Marcello Lippi fischiò per mesi nelle orecchie di Ranieri: «Non devo chiarire nulla - aggiunge Ferrara - lo vedrò e lo saluterò cordialmente. Non vi dimenticate che è stato il mio allenatore: credo di avere un rapporto di stima. Non devo giustificarmi di nulla, né voglio che domani (oggi, ndr) sia uno scontro tra me e Ranieri».

Con Ciro da settimane nei panni dell’altro, il predecessore, i gufi s’addensano, e non sempre con modi eleganti, denuncia: «In questo momento la panchina di Ferrara è assolutamente in discussione - ammette - e chi è libero fa i suoi interessi. Qualcuno in maniera non troppo corretta». Guus Hiddink, invece, avrebbe lasciato perdere volontariamente, per ambizioni pecuniarie non soddisfatte, essendosi l’offerta fermata a “solo” 3,5 milioni di euro. Oltre il triplo di quel che Ferrara guadagna a stagione: «Credo di più a Blanc, che mi ha detto di non aver contattato nessuno. Certo - sorride Ciro - che se Hiddink ha detto no a quell’offerta, mannaggia. Io non l’avrei rifiutata». Da uomo di mondo, non si sarebbe scandalizzato anche se Blanc avesse chiacchierato con altri pretendenti: «Credo al presidente, che mi ha detto di non aver parlato con nessuno. Ma anche se l’avesse fatto non succederebbe nulla, così come furono contattati altri allenatori prima del sottoscritto. Vi assicuro che non importa».

Importa, eccome, vincere stasera. Gli stimoli non mancano: «Preferisco questo tipo di gare - confida il tecnico - e questo tipo di squadre. So che la Roma viene da 12 risultati utili ed è in un ottimo momento: mi sta bene che giochino sul loro entusiasmo». Quello che manca alla sua squadra. Incolla, invece, giocatori: da Candreva a Sissoko, che dovrebbero formare il centrocampo insieme a Marchisio, anche se Salihamidzic resta un’opzione praticabile. Dietro, dubbio tra Grygera, ammaccato al naso, e Zebina. L’ultima risposta è per Ranieri: «Penso che lo stile esista ancora». Resta da vedere se è rimasta anche una squadra. Magari, da stasera.