Il portiere timbra il cartellino... rosso

12/01/2010 alle 09:03.

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Undici minuti non possono bastare. Stasera ne avrà a disposizione altri novanta. Quella con il Chievo poteva essere la grande occasione di Alexander Doni per iniziare la scalata verso quella maglia da titolare persa per l’esplosione inaspettata di Julio Sergio. Lo stop di Bertagnoli gli aveva dato questa chance. Neanche il tempo di riprendere confidenza con la porta dell’Olimpico

Lo stop di Bertagnoli gli aveva dato questa chance. Neanche il tempo di riprendere confidenza con la porta dell’Olimpico che è però arrivato quel rosso che ha mortificato le sue speranze e ha diviso la tifoseria in due.

Da una parte chi lo ha difeso perché, col senno di poi (vale a dire a risultato acquisito) con la sua parata fuori area ha evitato il gol del pareggio. Dall’altra chi lo accusa di un’uscita avventata, fuori luogo, che avrebbe potuto compromettere le possibilità della Roma in una partita ampiamente alla portata.

 

Esempi? Nel popolo di tra i suoi difensori c’è Stefano che dice: «Ha fatto bene, per me tra poco torna titolare». Oppure Daniele che spiega: «La stupidaggine l’hanno fatta i centrali, lui è stato pure sfortunato, è uscito a valanga e la palla gli è andata sul braccio». E ancora Federico («non sono un fan di Doni, però secondo me non poteva fare altrimenti»), Andrea («ha fatto bene, Juan e Burdisso stavano in ferie») e Diego

Gesto istintivo. Visto il risultato finale, ha fatto bene»).

 

Tantissimi altri i “pro”, così come i “contro”. Come Gabriele, che accusa: «Undici contro undici finiva in goleada per noi». Durissimo Gianluca: «Non deve giocare mai più, ogni partita un errore. Basta». E poi Paolo che non ha dubbi: «Julio Sergio a vita».

C’è pure chi cerca di mediare tra le due posizioni: «Ha ragione chi dice che non ha fatto né bene né male - scrive Lorenzo -. E’ l’istinto del che alza le mani».

 

Insomma, l’episodio ha continuato a far discutere. Almeno fino alla conferenza stampa di ieri, nella quale Claudio Ranieri ha provato a mettere la parola fine proteggendo il suo giocatore. «Doni si è immolato per un errore che avevamo commesso – ha detto il tecnico giallorosso -. Sapevamo che il Chievo ama queste giocate, con ripartenze a mille all’ora. Ci siamo fatti trovare con i caselli autostradali aperti, non si pagava il pedaggio, il pedaggio l’ha pagato Doni, che c’ha salvato il risultato».

Stasera, dunque, Doni dovrebbe avere la possibilità di riprendersi un po’ di quello che la sfortuna (gli infortuni)

e la bravura di Julio Sergio gli hanno tolto. Certo, un ottavo di Coppa Italia contro la Triestina non è propriamente il massimo per uno che fece il suo debutto ufficiale con la Roma in un derby. Roba da far tremare molti. Non lui che rimase glaciale e si prese la maglia da titolare. Il match di stasera potrebbe però essere comunque un nuovo inizio, in ogni caso l’occasione di dimostrare di essere ancora quello che non tanto tempo fa era diventato il numero uno della nazionale brasiliana.

Domenica arriverà il . Forse Julio Sergio recupererà e lui tornerà in panchina. Forse in questa stagione continuerà a fare il secondo. O forse no. Sta a lui giocarsi bene le poche chance a disposizione. A partire da stasera.