IL ROMANISTA (L. PELOSI) - Se lo ricorderà a lungo questo 2009. Rosella Sensi lha vissuto senza un attimo di respiro. È stata contestata, un giorno ha addirittura quasi venduto la Roma, poi se lè ripresa con la forza. Ha cambiato allenatore e preso quella figura dirigenziale che invocava il vecchio allenatore, uno come Montali. Questo è il racconto degli ultimi sei mesi del presidente.
GLI ULTIMI GIORNI DI FIORANELLI
Il 20 giugno 2009 la Roma viene venduta a Fioranelli, anzi no. Laccordo si trova, ma le garanzie non vengono accettate e così gli ultimi sei mesi del 2009 di Rosella Sensi cominciano con gli strascichi di questa vicenda. Viene data per certa la nomina di un supermanager che si occupi della vendita del club, ma lo stiamo ancora aspettando. La Sensi rompe il suo silenzio solo per rispondere con una lunga lettera, scritta a tempo di record, al figlio dellavvocato Irti, che, spacciandosi per rappresentante di Fioranelli, dice che «Totti è la rovina della Roma». «Caro Francesco, sei e continuerai ad essere la storia della Roma. Forse solo quella di Di Stefano al Real Madrid è paragonabile alla tua. Sono onorata di averTi come amico». Tutto il mondo del calcio e della politica sbeffeggia Irti junior, compreso Fioranelli, che continua a dire di essere interessato alla Roma, ma non se ne farà più niente.
SI COMINCIA
Il 2 luglio la Roma parte per il ritiro di Brunico. Prima della partenza, la Sensi parla alla squadra. Non credete alle voci, isolatevi, la società è sana, non sarà venduta e gli stipendi saranno pagati. A parte qualche piccolo ritardo, si dimostrerà di parola. Il 10 luglio viene interrogata dal pm della Procura di Roma Giorgio Onaro, che sta indagando sulla vicenda Fioranelli. La Sensi fa presente che a trattare è stata ladvisor Mediobanca. A proposito, due giorni prima aveva parlato Geronzi: «Siamo consulenti della famiglia Sensi non per vendere, ma per proteggere. Tutti vogliono la Roma, ma i soldi non si vedono». Al momento, sono le sue ultime parole, neanche tanto famose, perché su molti quotidiani vengono oscurate. Il 21 luglio il presidente della Roma incontra il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta a Palazzo Chigi.
TOTTI E LETTA
Il 27 luglio, mentre Gianni Letta riceve i vertici di Unicredit a Palazzo Chigi, la Sensi è in Campidoglio, dove il sindaco Alemanno premia Totti per aver eguagliato il record di reti realizzate in Serie A giocando con una stessa maglia, che era di Boniperti. «Rosella mi ha detto che sarà ancora lei il presidente della Roma. La ringrazio per aver prolungato il mio contratto». Con un po di calma, ci sarà anche lannuncio ufficiale. Lei dice: «Francesco è troppo forte» e poi va a Palazzo Chigi, dove da Letta stavolta ci sono i presidenti della Serie A.
AQUILANI
Il 29 luglio, alla presentazione del calendario della Serie A, Rosella Sensi dice: «Questanno il mercato è fermo, ma la Roma sarà attiva». LInter ha già preso Lucio, la Juve ha già preso Diego, la Roma il 5 agosto annuncia la cessione di Aquilani. Entrano 20 milioni. Non saranno reinvestiti ma finora si può dire che è stato un affare.
CONFERENZA A INVITI N.1
Il 10 agosto Rosella Sensi convoca allhotel Sunbay di Civitavecchia una conferenza stampa a inviti. Ci sono quotidiani sportivi e politici, ma solo due radio e due tv nazionali. Il servizio dordine allontana altri ospiti non graditi. Viene smentito linteresse del russo Prokhorov, si spiega che Aquilani è stato ceduto per esigenze di bilancio, «con la Roma non ci mangio», lo stadio si farà, Spalletti resterà, Letta è un amico e Galliani pure, Tacopina, che ha dichiarato che la Roma non fu ceduto a Soros perché cera Pippo Marra dietro alloffertabluff degli arabi, sarà querelato. Tacopina poche ore dopo invita la Sensi a «procedere senza indugio». Non si hanno notizie, al momento, di alcuna querela.
CIAO SPALLETTI
Il 21 agosto la Sensi è di nuovo a Trigoria. Rimprovera la squadra per il 3-3 di Kosice in Europa League. Arriva Burdisso, direttamente a Genova per la prima di campionato, persa 3-2 col Genoa. Si perde anche il 30 con la Juve, il mercato si chiude con Lobont e Zamblera, Spalletti si dimette e il presidente lo accusa: Non mi aspettavo che abbandonasse la nave. Presentato Ranieri. Nel frattempo, il 25 agosto la Sensi è stata eletta vicepresidente vicario di Lega.
I TIFOSI
Il 5 settembre i tifosi si radunano a Trigoria e contestano. Inneggiano a Spalletti, cantano «Rosella Sensi bla bla bla». Il presidente si adopera in prima persona per consentire, e organizzare, la trasferta a Siena, inizialmente vietata dallosservatorio. E un flop: vanno in 300. Alla successiva gara casalinga, Roma- Fiorentina, la Sud entra a partita iniziata per protestare contro la tessera del tifoso, ma si continuano a sentire i cori contro la società e la presidenza.
LO STADIO
Mentre Unicredit fa partire i primi pignoramenti, il 28 settembre viene presentato il nuovo stadio della Roma. Alla conferenza cè anche Il Romanista, rientrato in edicola da pochi giorni e non ammesso il giorno prima a Trigoria in quanto testata non gradita. Il nuovo stadio sarà pronto in 24-26 mesi dalla data dinizio dei lavori, che però non si conosce. Così come non si sa né chi lo paga, né chi lo costruisce, né che cosa ne sarà dei vincoli sullarea individuata (la Massimina), né tantomeno della legge che dovrebbe accorciare i tempi, tuttora in discussione in parlamento.
CONTESTAZIONI
La Roma di Ranieri stenta a ingranare. Perde per colpa dellarbitro a Milano, la Sensi, da vicepresidente di Lega, dichiara: «Sono furiosa, anzi furibonda. Il tempo del basso profilo è finito. Mi farò sentire nelle sedi opportune. Non ho dimenticato lo scudetto perso nel 2008». Meglio tardi che mai. Il presidente però non cè, il giorno in cui si perde in casa col Livorno. La telecamera inquadra la tribuna donore e trova solo Pippo Marra. Silenzio stampa, i tifosi cantano «Sensi vattene ». Ancora ko con lUdinese, poi vittoria col Bologna. In Tevere lo striscione: Che abbiamo fatto di male per meritarci una Roma così?. Fischi anche dopo i gol, nel mirino pure i giocatori.
CONFERENZA A INVITI N.2
Il 26 ottobre in società arriva Gian Paolo Montali, annunciato come Ottimizzatore delle risorse umane, mentre a Trigoria volano bombe carta. Allassemblea dei soci, un azionista chiede, ovviamente invano, le dimissioni di Rosella Sensi. Cè anche lavvocato di Unicredit Roberto Cappelli, che invece non era stato informato in tempo di un Cda di Italpetroli, da cui comunque il 3 novembre si dimette. Il 3 novembre vengono pignorati due alberghi dei Sensi, tra cui il Sunbay. La conferenza a inviti, molto più ristretta di quella estiva, stavolta si svolge a Via Cave Aurelia, nella sede di Italpetroli, ed è ancora più ristretta. Viene detto che i pignoramenti sono illegittimi, che la vicenda verrà risolta da un arbitrato e che Unicredit verrà citata per danni. Il Messaggero aveva scritto che la banca creditrice ha chiesto al tribunale la nullità del bilancio di Italpetroli. Il 9 novembre si incontrano gli avvocati di Italpetroli e Unicredit, senza trovare un accordo.
ANGELINI
Il 12 novembre il gruppo Angelini conferma la «serietà dellinteressamento per il rilancio della Roma calcio mediante un importante investimento nella stessa». Il 15 novembre Pippo Marra va a pranzo con Gianni Letta. Il 23 novembre in Campidoglio si incontrano Rosella Sensi, Unicredit, Mediobanca e il sindaco Alemanno, che definisce il clima gelido. Poi incontrerà anche Angelini, ma non riuscirà a metterlo allo stesso tavolo con la Sensi. Il 27 novembre Francesco Gaetano Caltagirone dichiara di non voler entrare in alcun modo di non essere interessato né alla Roma né al nuovo stadio. Il 18 dicembre LEspresso parla di un Angelini pronto allattacco finale, senza passare per la borsa. Lui smentisce di non voler passare per la borsa, dice che «al momento» non è prevedibile una sua offerta, ma rimanda al comunicato del 12 novembre, in cui si citavano anche incontri con esponenti bancari a conferma del suo interesse per la Roma.
TONI
E storia di ieri. Arriva un giocatore fortemente voluto proprio dal presidente, che lo presenta così: «È un campione che si inserisce in un progetto serio. Dopo i rinnovi di Pizarro, Perrotta e Totti, è arrivato Toni. È un progetto che coinvolge anche i giovani e si rinnova». Va a vedere il suo debutto al Flaminio, ma anche lì si contesta. Anno nuovo, cori vecchi.