CORSPORT (A. POLVEROSI) - Per trovare lultima vittoria, anzi, lultimo punto in trasferta del Siena, bisogna tornare alla scorsa estate. Esattamente al 30 agosto: 3-1 per i toscani a Cagliari. Da allora 9 partite lontano dal «Franchi», 9 sconfitte. Alcune meritate, altre no. Per esempio non avrebbe dovuto perdere nella maniera più assoluta a San Siro contro lInter. Lo ha riconosciuto perfino Mourinho, il che significa che il Siena ha davvero dominato i campioni dItalia in casa loro. Se avesse vinto quella partita, come sarebbe stato giusto per il gioco mostrato dalle due squadre, la stagione della squadra di Malesani avrebbe avuto un altro colore.
Adesso è in netta difficoltà. In fondo alla classifica, nelle ultime 5 partite di campionato ha fatto un punto, quello di domenica scorsa contro il Cagliari. E anche in questa occasione è finita lasciando in bocca a Malesani il sapore di unoccasione buttata. Stavolta non per il gioco, ma perchè stava vincendo in casa a pochi minuti dalla fine.
TROPPI GOL - Ha una difesa leggerissima, non è solo la peggiore di tutto il campionato, ma fra quella dei bianconeri (42 reti al passivo in 21 partite, media esatta di 2 gol subiti ogni 90 mi- nuti) e quella del Genoa, seconda nella graduatoria delle peggiori, vi sono 6 reti di differenza. E con quella dellAtalanta, che precede il Siena in classifica di 4 punti, la differenza è di 10 reti. Sono numeri molto chiari. Spietati. Per salvarsi, il Siena ha una sola speranza: che gli acquisti di gennaio diano dei risultati immediati, e magari migliori di quelli offerti finora dallex laziale Cribari, autore contro il Cagliari del fallo da rigore che ha portato anche alla sua espulsione.
IL GIOCO DI MALESANI - Il Siena non ha mai rinunciato a giocare e del resto se una società ingaggia Malesani sa che sul piano tattico e dellorganizzazione non avrà mai la difesa come scopo ultimo. A San Siro, Malesani ha dato una lezione a Mourinho, ma alla fine ha perso e i complimenti, come si sa, non fanno classifica. Ha dei giocatori interessanti che possono aiutare la squadra in un momento così difficile. Uno è il giovane croato Jajalo (ha controllato Maicon in quella... famosa partita e lha inaridito), laltro è Ekdal, svedese di scuola-Juve. In più cè Maccarone, un giocatore profondamente legato al club, al pari di Vergassola. Servono gol, orgoglio e fiducia da parte dei vecchi, servono energie fresche da parte dei nuovi. E lunica strada per la salvezza.