E la gente romanista cantò «Volevano vince ma...»

24/01/2010 alle 13:22.

IL ROMANISTA (C. ZUCCHELLI) - "Entriamo prima possibile, almeno evitiamo problemi". Con questo motto i tremila (ma anche più, belli e colorati come il sole che da queste parti pare essere un miraggio da giorni) tifosi della Roma hanno riempito lo spicchio di Olimpico loro riservato. Più alcuni spazi della tribuna adiacente. Spiega Daniele: «Abbiamo deciso di entrare presto e tutti insieme perché non sapevamo che tipo di situazione avremmo potuto trovare. Si sa che l’interno dello stadio è la zona più sicura».

Già dalle 18.30, infatti, gli striscioni, le sciarpe e i vessilli giallorossi erano in bella mostra. Fuori, poliziotti in tenuta antisommossa, agenti in borghese e pochi tifosi juventini. Tutti rigorosamente in silenzio e impegnati più a discutere dei fatti di casa loro che della partita con la Roma. Distribuiscono volantini, disertano tutto ciò che è merchandising. Dall’altra parte, “se magna, se beve (anche per riscaldarsi)" e si tifa Roma. Arriva la notizia di in panchina, giocano Toni e Vucinic.

Qualcuno se lo aspettava, come Davide: «Ranieri ci ha fatto capire che se uno non è al cento per cento non lo mette in campo ed è giusto così. Per anni ci siamo lamentati del fatto che il giocava con una gamba sola, adesso può tornare con calma». Non la pensa così l’amico Valerio: «Ma siamo impazziti? Giocare una partita così senza il nostro simbolo? Bella responsabilità

si è preso Ranieri».



Entra in campo la Roma, non si riscalda con i compagni: «E fa bene – chiosa Pamela – si è sempre sacrificato e adesso non gioca? Non dimentichiamoci che lui tiene tantissimo a questa sfida». Poi però si torna a cantare e inizia la partita. Male, col ko di Toni dopo tre minuti. La gara scivola via, segna Del Piero ma i tifosi della Roma continuano a cantare senza sosta: i giallorossi, almeno sugli spalti, stravincono. In campo arriva il pareggio, col che segna su rigore, proprio sotto al settore. E la gioia esplode. Ma non è niente, niente, niente, in confronto a quello che succede quando Riise, di testa, mette la palla alle spalle di Manninger e regala i tre punti alla Roma. L’Olimpico (nostro) impazzisce, i giocatori pure, la panchina idem. E il sole, qualche minuto prima delle undici, spunta pure a Torino. E’ sorto a Porta Metronia, poi ha fatto un giro in Norvegia e si è fermato a Torino, per la notte più calda. Che finisce così: «Volevano vince ma...».