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IL ROMANISTA (G.RICCI) - Con la ripresa del campionato, fissata per domani pomeriggio sul campo della Salernitana, la Primavera saluta Andrea Bertolacci
Una grande occasione, allo stesso tempo, per il ragazzo assistito da Alessandro Lucci. Andrea, grande protagonista in campionato nella prima metà della stagione, pur avendo fatto registrare solo sei gare da titolare, racconta qui le sue sensazioni e le sue speranze per questa fase a dir poco importante della sua giovane carriera, che lo chiama a spiccare il volo verso il calcio dei grandi. Stessa strada seguita la scorsa estate dai coetanei Brosco, DAlessandro e Crescenzi, prestati rispettivamente il primo alla Triestina e gli altri due al Grosseto. Andrea, cosa ti ha spinto a spiccare già ora il salto verso il calcio dei grandi, dalla Roma Primavera alla serie B del Lecce, senza aspettare giugno?
«Ho scelto così perché mi sentivo già pronto fisicamente e mentalmente a giocare nel torneo cadetto e ad allenarmi con calciatori più anziani di me. Ne avevo bisogno».
Su questargomento pensi quindi che abbia ragione Valerio Frasca, che vorrebbe cambiare aria perché il campionato Primavera inizia a stargli stretto? «È un ragionamento giusto. Se nella massima serie dei campionati giovanili professionistici ti vengono a mancare gli stimoli, viene voglia di andarli a cercare altrove. In un torneo più difficile e competitivo».
In B si gioca tutto un altro calcio rispetto a quello cui eri abituato: è più la curiosità o la cosa ti preoccupa? «Nessun problema o apprensione. Del resto lanno scorso, da marzo in poi, mi sono allenato praticamente a tempo pieno con la squadra di Spalletti. Sono pronto, il Lecce mi ha concesso una grande opportunità che voglio sfruttare al meglio».
Con quale aspirazione però: di tornare alla Roma alla scadenza del prestito e di far parte della prima squadra? «È evidente. Credo sia il sogno di qualsiasi ragazzo cresciuto a Trigoria, che poi è andato fuori per fare esperienza».
Inevitabilmente, cambierà molto nellaffrontare la vita di tutti i giorni. Ti mancherà il contatto quotidiano con famiglia e amici? «Per adesso mio padre è venuto con me qui a Lecce e resterà un po. Però, a 18 anni per un giovane calciatore arriva la possibilità di prendere una decisione così, e bisogna farlo. Il lavoro, il calcio, deve venire prima di tutto il resto. Gli affetti restano: la famiglia, gli amici, la ragazza, rimangono priorità fondamentali nella vita di un calciatore giovane, anche se si deve allontanare dalla sua città».
Quale numero di maglia ti sei fatto assegnare a Lecce? «Ho chiesto la possibilità di indossare il 91 che è il mio anno di nascita, ma era già occupato dal terzo portiere (il brasiliano Jefferson Trazzi, ndr). Allora ho optato per un numero basso prendendo il dieci. No, non perché nella Roma lo abbia Francesco Totti. Era disponibile, qui al Lecce non è che avesse la stessa importanza che può avere nella Capitale, e ho preso il 10».
Il club salentino a centrocampo ha tutta gente esperta come Giacomazzi,Munari, Vives e Mesbah. Come sei stato accolto dal gruppo, tu che sei molto più giovane di loro? «Mi hanno accolto benissimo, ho trovato davvero lambiente ideale. Sono tutti ragazzi simpatici e calciatori in gamba, con i quali potremo toglierci grosse soddisfazioni. So di aver fatto unottima scelta».
Negli ultimi mesi sei divenuto uno degli elementi di spicco del centrocampo dellUnder 19 azzurra. Cosa cambierà adesso che giocherai tra i grandi? «Avrò ancora più visibilità e possibilità di mettermi in evidenza. Mi darà una mano in più, come è già accaduto a Crescenzi, DAlessandro e Brosco anche loro miei coetanei. Ma dipende soprattutto da me, tutto quello che sarà dovrò guadagnarmelo ».
Siete in molti, tra i ragazzi che hanno giocato nella Roma Primavera, ad essere approdati in un campionato difficile come la serie B. Come te lo spieghi? «Vuol dire che il settore giovanile della Roma sta lavorando bene. Penso che per loro rappresenti una grossa soddisfazione, dovrebbero essere contenti».
Hai lasciato la Primavera di De Rossi senior con il titolo platonico di campione dinverno: dove può arrivare in campionato? «Le auguro di arrivare il più lontano possibile, per me resterà sempre un ricordo bellissimo. Possono fare molto bene sia in campionato che nel Torneo di Viareggio».
Chi pensi possa diventare lerede di Bertolacci nella formazione della Primavera? «Non mi vorrei sbilanciare a favore di uno piuttosto che di un altro. Credo, sicuramente, che possa fare molto bene Stoian, ma cè anche Buono che è molto bravo pure lui».
Dopo essere approdato a Lecce, ti ha chiamato qualche ex compagno della Roma? «Mi hanno telefonato per farmi gli auguri Pettinari, Stoian e Mladen».
Domani, i tuoi ex compagni riprenderanno il cammino in campionato andando a Salerno. Un pronostico? «Non è un campo facile, ma auguro loro di vincere e allungare il passo sul Palermo».