
LA REPUBBLICA - C'è un evidente paradosso nella Roma che scopre Toni, tiene Baptista, ha ancora Menez e ritrova Totti: un lunedì pomeriggio si scopre sopra la Juventus che un girone fa laveva affondata e aveva portato alladdio di Spalletti, con stati danimo ribaltati, con i loro giocatori che parlano di «partita della vita che ci può affossare o rigenerare» (Chiellini) mentre i romanisti cercano di restare calmi. «È stata una bella rincorsa, questa è una bella Roma, con un altro spirito. Vogliamo vincere tutte le partite, e magari vinciamo lo scudetto scherza De Rossi però sarebbe utopistico. Il nostro obiettivo è la Champions league, restare tra le prime quattro».
Ma il grande entusiasmo in città è arrivato con la doppietta di Toni, i primi due gol con la maglia della Roma. Celebrati anche dallUefa che sul suo sito scrive «Toni di fame ne aveva parecchia».
Così come i tifosi che dividono i meriti della rincorsa che ha portato la Roma al terzo posto tra Ranieri, padrone della situazione, Perrotta e Taddei, rigenerati, e lultimo arrivato: «Da tanto cercavamo un bomber lì davanti i complimenti di De Rossi lui è la classica torre, il giocatore che ci serviva, una punta di peso. Anche Baptista lo è, ma giocano in modo differente».
Giocano entrambi con la Roma: la trattativa con lInter per il brasiliano si è interrotta. Potendo arrivare a Ledesma a costo zero, a Milano non volevano spendere per Baptista. E così lofferta (Burdisso e un milione) non accontenta la Roma. Oggi Ranieri ha cinque attaccanti di altissimo profilo e i tifosi già chiedono il tridente.