
IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - Contro il Chievo ha dimostrato di essere quello vero, quello di Firenze e Monaco. Ha fatto capire che in Baviera non giocava solo per colpa di van Gaal e che ha ancora tanto da dire e da dare. Ora però viene il bello. Perché, dopo la prima da applausi allOlimpico nella quale ha tenuto su da solo lattacco nonostante linferiorità numerica, oggi tutti si aspettano qualcosa in più da Luca Toni. I tifosi romanisti vogliono il primo gol con la maglia giallorossa, vogliono il gesto dellorecchio sotto la Sud. E lo vuole con tutte le sue forze anche Luca che, il giorno dopo il riposo in Coppa Italia, ha dato sfogo alla sua voglia mettendola dentro 12 volte in partitella.
Ma lì conta poco, lui non vede lora di un gol vero. Quello che in Serie A gli manca dal 7 aprile 2007, giorno in cui segnò allAscoli. Potrebbe essere la giornata delle prime volte, il primo centro con la Roma nella prima in serie A contro il Genoa. Sembra strano ma è così: le strade di Toni e del Grifone non si sono mai incrociate nella massima serie. Anche perché i rossoblù dalla stagione 1995-96 fino a quella 2007-08 sono stati in B con laggiunta di uno scivolone in C.
Al momento del loro ritorno nel calcio che conta, Toni scelse di andare in Germania. Sarà un esordio, dunque. Non assoluto, però, perché tra i cadetti Luca il Genoa lo ha affrontato, e gli ha pure segnato una doppietta. Era il primo maggio nel 2004 e lui aveva deciso di ricominciare la sua carriera da Palermo e dal torneo cadetto. Era la stagione dei 30 gol e due li rifilò proprio ai liguri. Oggi ci riproverà, ancora una volta senza poter contare
sullappoggio di Totti, ma su quello di Ranieri sì. Il tecnico, in conferenza stampa, lo ha elogiato per quello che sta facendo dentro e fuori dal campo: «È un professionista serio, va benissimo per questo spogliatoio. Sono contentissimo di questo acquisto, spero che riesca a ripetere la partita giocata contro il Chievo».
Sulla carta, per lui dovrebbe essere un po più agevole. Non per il valore dellavversario, ma perché stavolta non sarà solo lì davanti. Ci sarà anche Vucinic, che sabato era uscito dal campo dopo il rosso a Doni, oppure ci saranno le incursioni di Perrotta, o i cross di Taddei, o le giocate di Menez. Non sarà abbandonato a se stesso contro la difesa del Genoa e contro una sua vecchia conoscenza, quel Dainelli appena arrivato in rossoblù dopo i tanti anni di Fiorentina. Una sfida di centimetri, 196 il nostro, 191 il difensore. Un ritorno al passato per iniziare il futuro. Per segnare il primo gol romanista.