GASPORT - Alla roulette del Sant'Elia alla fine esce il 2: come i gol segnati e i punti che si dividono Cagliari e Roma. Numero non truccato, diciamolo subito, anche se il percorso per arrivare al pareggio è ricco di colpi di scena. Vero che la Roma vede scolorare il doppio vantaggio, costruito con Pizarro e Perrotta, in pieno recupero causa le reti di Lopez e Conti, ma fino a quel momento i tiri in porta giallorossi erano stati proprio due per altrettante reti. Come dire, percentuale da record, a fronte dellonesta produzione offensiva rossoblù culminata anche in una traversa. In ogni caso, fra la saga dei Conti
GASPORT - Alla roulette del Sant'Elia alla fine esce il 2: come i gol segnati e i punti che si dividono Cagliari e Roma. Numero non truccato, diciamolo subito, anche se il percorso per arrivare al pareggio è ricco di colpi di scena. Vero che la Roma vede scolorare il doppio vantaggio, costruito con Pizarro e Perrotta, in pieno recupero causa le reti di Lopez e Conti, ma fino a quel momento i tiri in porta giallorossi erano stati proprio due per altrettante reti.
Come dire, percentuale da record, a fronte dellonesta produzione offensiva rossoblù culminata anche in una traversa. In ogni caso, fra la saga dei Conti (ne parliamo a parte) il fair play di Pizarro e la rabbia giallorossa nei confronti dellarbitro Rocchi (il primo gol è viziato da un fallo su Cassetti) continuata anche dopo il fischio finale (occhio oggi al giudice sportivo), resta da segnalare la «par condicio» sarda nella lotta per la zona Champions, visto che anche contro il Napoli che ieri ha sfrattato la Roma dal 4o posto i sardi rimontarono nel finale uno 0-2 già scritto per concludere con un pirotecnico 3-3.
La chiave Tutto ruota attorno a due cambi: Pizarro e Larrivey. Il cileno rende prezioso ogni pallone che tocca e grazie alla sua duttilità (e a quella di Perrotta) Ranieri può permettersi di cominciare col 4-2-3-1, passare dopo una ventina di minuti al rombo e quindi concludere (in vantaggio) col 4-4-2 in linea. Non solo. Sempre Pizarro, mentre sta per entrare in campo nella ripresa, viene stordito da un petardo che gli esplode vicino alla testa.
Spavento. Larbitro fa rientrare le squadre nel tunnel finché, dopo 4, il cileno non si rialza e non fa segno che può giocare (e viene pure fischiato dagli ultrà del Cagliari). Insomma, abituati a monetine e simulazioni vere o presunte, il regista sullo 0-0 compie un gesto di fair play che è premiato dal gol su rigore (generoso ma non scandaloso) fischiato per fallo su Vucinic dellingenuo Agostini. Il paradosso, però, che ancor più decisiva è la sua uscita dal campo al 40 della ripresa, perché la Roma senza lui a gelare la palla concede lassedio finale al Cagliari. A far da apriscatole ai sardi, però, è proprio un esubentrante, Larrivey, che mette in una mezzora mette spesso in crisi la difesa giallorossa e propizia la rete del 2-2 finale.
Rimonta Il Cagliari a quel punto sembra ko, anche perché il brillante finale di primo tempo in cui Lazzari (2 volte) e Cossu avevano impegnato Julio Sergio avevano prodotto solo rimpianti, così come una girata di Larrivey (entrato al posto dello spento Nenè) sullo 0-2 solo una traversa. Insomma, con Biondini sotto tono e Matri solo generoso sembra che il finale sia scritto. Errore: la roulette ha un altro giro da fare e la pallina si ferma sul 2. Scherzi da Befana.